
Ritardo pagamenti, verso il recepimento della Direttiva Ue
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NORMATIVA
Ritardo pagamenti, verso il recepimento della Direttiva Ue
Approvato un emendamento alla Legge Comunitaria per l’adozione di uno o più decreti
Vedi Aggiornamento
del 12/12/2017
Vedi Aggiornamento del 12/12/2017
07/02/2012 - Novità per far fronte al ritardo nei pagamenti. Durante la discussione della Legge Comunitaria, la Camera ha approvato un emendamento che delega il Governo all’adozione di uno o più decreti legislativi entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge.
I decreti attueranno la Direttiva comunitaria 2011/7/Ue, varata per tutelare le imprese colpite dalla crisi di liquidità perché, dopo aver effettuato un lavoro per conto di una Pubblica Amministrazione, sono ancora in attesa del relativo pagamento.
I decreti, da adottare su proposta del presidente del Consiglio o del Ministro per gli affari europei e del Ministro dell'economia e delle finanze, dovranno individuare le modalità con cui applicare la direttiva nell’ordinamento italiano, individuando anche una disciplina transitoria.
Ricordiamo che il settore edile è stato gravemente colpito dai ritardi sui pagamenti. Il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti ha più volte lamentato la necessità di trovare soluzioni veloci per contrastare il collasso di un sistema che rappresenta circa l’11% del Pil.
Nel tentativo di dare ossigeno al comparto delle costruzioni, la direttiva europea prevede un termine di 30 giorni per i pagamenti, decorsi i quali si applica un tasso di interesse base maggiorato dell’8%.
Nelle transazioni tra privatiè assicurata invece la libertà contrattuale, ma in genere non si può superare il termine di 60 giorni a meno che il contratto non preveda diversamente. Le uniche eccezioni sono ammesse nel caso di particolari lavorazioni, che richiedano tempi di pagamento più estesi. Ad ogni modo, non possono essere introdotte clausole che procurino svantaggio per il creditore.
I decreti attueranno la Direttiva comunitaria 2011/7/Ue, varata per tutelare le imprese colpite dalla crisi di liquidità perché, dopo aver effettuato un lavoro per conto di una Pubblica Amministrazione, sono ancora in attesa del relativo pagamento.
I decreti, da adottare su proposta del presidente del Consiglio o del Ministro per gli affari europei e del Ministro dell'economia e delle finanze, dovranno individuare le modalità con cui applicare la direttiva nell’ordinamento italiano, individuando anche una disciplina transitoria.
Ricordiamo che il settore edile è stato gravemente colpito dai ritardi sui pagamenti. Il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti ha più volte lamentato la necessità di trovare soluzioni veloci per contrastare il collasso di un sistema che rappresenta circa l’11% del Pil.
Nel tentativo di dare ossigeno al comparto delle costruzioni, la direttiva europea prevede un termine di 30 giorni per i pagamenti, decorsi i quali si applica un tasso di interesse base maggiorato dell’8%.
Nelle transazioni tra privatiè assicurata invece la libertà contrattuale, ma in genere non si può superare il termine di 60 giorni a meno che il contratto non preveda diversamente. Le uniche eccezioni sono ammesse nel caso di particolari lavorazioni, che richiedano tempi di pagamento più estesi. Ad ogni modo, non possono essere introdotte clausole che procurino svantaggio per il creditore.
Norme correlate
Direttiva CEE 16/02/2011 n.2011/7/UE
Parlamento e Consiglio Europeo - Direttiva relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali
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