
Veneto, Piano Casa prorogato fino al 2017
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NORMATIVA
Veneto, Piano Casa prorogato fino al 2017
Premi volumetrici fino all’80% per ricostruzioni con tecniche di bioedilizia e bonus di 150 mc per le prime case
Vedi Aggiornamento
del 07/12/2015
Vedi Aggiornamento del 07/12/2015
02/12/2013 - Con la LR 32/2013 in materia di urbanistica ed edilizia entra oggi in vigore la terza edizione del Piano Casa Veneto.
Con la proroga (fino al 10 maggio 2017), si conferma la possibilità di ampliare del 20% del volume o della superficie gli edifici esistenti, in deroga ai piani urbanistici e ai piani ambientali dei parchi regionali.
Gli ampliamenti potranno essere realizzati anche su un lotto limitrofo, fino a 200 metri di distanza dall’edificio principale su un diverso corpo di fabbrica; in ogni caso, è consentito a tutti un ampliamento sino a 150 metri cubi per le prime case singole.
La percentuale del 20% del bonus volumetrico, inoltre, potrà essere aumentata di un ulteriore 5% per le abitazioni e del 10% in caso di edifici non residenziali, per interventi di messa in sicurezza antisismica dell’intero edificio. Un ulteriore aumento del 10% della volumetria è previsto nei casi di rimozione dei tetti in amianto.
Molto più sostanziosi i premi volumetrici riconosciuti a chi abbatte il vecchio edificio e lo ricostruisce (anche in un’area diversa, purché sempre di proprietà) per migliorarne la qualità architettonica ed energetica e la sicurezza: in questo caso il bonus è del 70%, elevabile all’80% nel caso di utilizzo di tecniche costruttive di bioedilizia.
Il nuovo piano casa sarà applicabile anche in zona agricola, ma con alcune limitazioni. Si potranno ampliare, infatti, solo gli edifici residenziali o quelli destinati alla conduzione del fondo e non più utilizzati.
In caso di edifici residenziali situati in zone a rischio idrogeologico, il nuovo piano incentiva la demolizione e la ricostruzione in zona sicura con un premio del 50% del volume o della superficie, consentito anche in zona agricola, purché l’area non sia sottoposta a specifici vincoli di tutela.
Tra le altre agevolazioni, il nuovo Piano Casa prevede oneri di urbanizzazione azzerati per le prime case e per le famiglie numerose con almeno tre figli. Pagherà invece per intero gli oneri, addirittura maggiorati del 200% nei comuni turistici, chi non manterrà la residenza per almeno 42 mesi nell’abitazione ampliata con i benefici del piano casa.
Il via libera definitivo da parte Consiglio è avvenuto al termine di un acceso dibattito, soprattutto sui termini di applicabilità della norma (divenuta omogenea su tutto il territorio regionale) e sul ruolo dei Comuni che adesso non avranno più la possibilità di porre vincoli d’interpretazione.
Si compie, dunque, un iter legislativo alquanto travagliato iniziato prima con l’approvazione del disegno di legge da parte della Giunta e proseguito successivamente in Consiglio con la discussione di ben quattro proposte, poi accorpate in un unico provvedimento (leggi tutto).
I dubbi dell'INU Veneto
Con un comunicato la sezione veneta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, esprime forti perplessità sul nuovo piano casa regionale. A detta del presidente Andrea Rumor, "si condivide la preoccupazione di chi vede nell’approvazione del piano casa ter il tentativo di superare la pianificazione del territorio dando soluzione al singolo caso". L'istituto esprime, inoltre, forte perplessità sulla possibilità di applicazione del Piano Casa anche nei centri storici: il centro storico va tutelato in quanto insieme urbano e non in riferimento ai singoli edifici.
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Con la proroga (fino al 10 maggio 2017), si conferma la possibilità di ampliare del 20% del volume o della superficie gli edifici esistenti, in deroga ai piani urbanistici e ai piani ambientali dei parchi regionali.
Gli ampliamenti potranno essere realizzati anche su un lotto limitrofo, fino a 200 metri di distanza dall’edificio principale su un diverso corpo di fabbrica; in ogni caso, è consentito a tutti un ampliamento sino a 150 metri cubi per le prime case singole.
La percentuale del 20% del bonus volumetrico, inoltre, potrà essere aumentata di un ulteriore 5% per le abitazioni e del 10% in caso di edifici non residenziali, per interventi di messa in sicurezza antisismica dell’intero edificio. Un ulteriore aumento del 10% della volumetria è previsto nei casi di rimozione dei tetti in amianto.
Molto più sostanziosi i premi volumetrici riconosciuti a chi abbatte il vecchio edificio e lo ricostruisce (anche in un’area diversa, purché sempre di proprietà) per migliorarne la qualità architettonica ed energetica e la sicurezza: in questo caso il bonus è del 70%, elevabile all’80% nel caso di utilizzo di tecniche costruttive di bioedilizia.
Il nuovo piano casa sarà applicabile anche in zona agricola, ma con alcune limitazioni. Si potranno ampliare, infatti, solo gli edifici residenziali o quelli destinati alla conduzione del fondo e non più utilizzati.
In caso di edifici residenziali situati in zone a rischio idrogeologico, il nuovo piano incentiva la demolizione e la ricostruzione in zona sicura con un premio del 50% del volume o della superficie, consentito anche in zona agricola, purché l’area non sia sottoposta a specifici vincoli di tutela.
Tra le altre agevolazioni, il nuovo Piano Casa prevede oneri di urbanizzazione azzerati per le prime case e per le famiglie numerose con almeno tre figli. Pagherà invece per intero gli oneri, addirittura maggiorati del 200% nei comuni turistici, chi non manterrà la residenza per almeno 42 mesi nell’abitazione ampliata con i benefici del piano casa.
Il via libera definitivo da parte Consiglio è avvenuto al termine di un acceso dibattito, soprattutto sui termini di applicabilità della norma (divenuta omogenea su tutto il territorio regionale) e sul ruolo dei Comuni che adesso non avranno più la possibilità di porre vincoli d’interpretazione.
Si compie, dunque, un iter legislativo alquanto travagliato iniziato prima con l’approvazione del disegno di legge da parte della Giunta e proseguito successivamente in Consiglio con la discussione di ben quattro proposte, poi accorpate in un unico provvedimento (leggi tutto).
I dubbi dell'INU Veneto
Con un comunicato la sezione veneta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, esprime forti perplessità sul nuovo piano casa regionale. A detta del presidente Andrea Rumor, "si condivide la preoccupazione di chi vede nell’approvazione del piano casa ter il tentativo di superare la pianificazione del territorio dando soluzione al singolo caso". L'istituto esprime, inoltre, forte perplessità sulla possibilità di applicazione del Piano Casa anche nei centri storici: il centro storico va tutelato in quanto insieme urbano e non in riferimento ai singoli edifici.
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Norme correlate
Legge regionale 30/11/2013 n.32
Regione Veneto - Nuove disposizioni per il sostegno e la riqualificazione del settore edilizio e modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edilizia (Terzo Piano Casa)
Legge regionale 08/07/2009 n.14
Regione Veneto - Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e perfavorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile e modifiche alla legge regionale 12 luglio 2007, n. 16 in materia di barriere architettoniche (Piano Casa)
Approfondimenti
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