
Impugnato dal Governo il Piano Casa del Veneto
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NORMATIVA
Impugnato dal Governo il Piano Casa del Veneto
Sotto esame l’impossibilità per i Comuni di graduare l’applicazione della norma in base al territorio
Vedi Aggiornamento
del 25/11/2014
Vedi Aggiornamento del 25/11/2014
27/01/2014 - Il Piano Casa del Veneto potrebbe finire davanti alla Corte Costituzionale. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso, che prima di mettere la questione in mano ai giudici ha però previsto un ulteriore tentativo di conciliazione.
A finire sotto accusa, nello specifico, è stata la Legge Regionale 32/2013, che ha prorogato fino al 2017 la possibilità di effettuare interventi di ampliamento volumetrico e di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura.
La norma ha introdotto però delle novità, che sono state criticate da subito, tanto da sfociare in una impugnativa formale. Si tratta in primo luogo dello svuotamento di competenze dei Comuni, che non hanno più la possibilità di limitare l’applicazione della legge regionale in base alle peculiarità del territorio.
È stata anche messa sotto osservazione la possibilità di derogare alle altezze massime consentite dal DM 1444/1968 fino al 40%, con il rischio di ripercussioni negative dal punto di vista della sicurezza.
Ricordiamo che la Legge Regionale 32/2013 è entrata in vigore il primo dicembre scorso, ma dopo le polemiche tra sindaci e Regione l’Assessore regionale Marino Zorzato aveva annunciato la stesura di una circolare esplicativa per chiarirne i punti oscuri, che avrebbe dato modo ai sindaci di esprimere i loro pareri in materia urbanistica.
A finire sotto accusa, nello specifico, è stata la Legge Regionale 32/2013, che ha prorogato fino al 2017 la possibilità di effettuare interventi di ampliamento volumetrico e di demolizione e ricostruzione con premio di cubatura.
La norma ha introdotto però delle novità, che sono state criticate da subito, tanto da sfociare in una impugnativa formale. Si tratta in primo luogo dello svuotamento di competenze dei Comuni, che non hanno più la possibilità di limitare l’applicazione della legge regionale in base alle peculiarità del territorio.
È stata anche messa sotto osservazione la possibilità di derogare alle altezze massime consentite dal DM 1444/1968 fino al 40%, con il rischio di ripercussioni negative dal punto di vista della sicurezza.
Ricordiamo che la Legge Regionale 32/2013 è entrata in vigore il primo dicembre scorso, ma dopo le polemiche tra sindaci e Regione l’Assessore regionale Marino Zorzato aveva annunciato la stesura di una circolare esplicativa per chiarirne i punti oscuri, che avrebbe dato modo ai sindaci di esprimere i loro pareri in materia urbanistica.
Norme correlate
Legge regionale 30/11/2013 n.32
Regione Veneto - Nuove disposizioni per il sostegno e la riqualificazione del settore edilizio e modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edilizia (Terzo Piano Casa)
Decreto Ministeriale 02/04/1968 n.1444
Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi, da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765.
Approfondimenti
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