
Appalti, la cattiva condotta in gare precedenti fa rischiare l’esclusione
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Appalti, la cattiva condotta in gare precedenti fa rischiare l’esclusione
Linee guida Anac sul Codice Appalti: professionisti e imprese potranno essere esclusi anche per cinque anni
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del 12/09/2017

15/06/2016 - Come fa una Stazione Appaltante a decidere se escludere un professionista o un’impresa da una gara? L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) con la nuova linea guida sulle carenze nell’esecuzione, attuativa del Codice Appalti, spiega che conta la condotta registrata nelle gare d’appalto precedenti, anche nei confronti di altre Amministrazioni.
Questo sistema di valutazione si aggiunge al rating di impresa, regolato dall’Anac con un’altra linea guida, che attribuisce un punteggio in base all’affidabilità e al rispetto delle norme, ricreando una sorta di sistema di attestazione da avviare in via sperimentale con la collaborazione delle Soa.
La nuova linea guida si concentra sul comportamento tenuto dal professionista o dall’impresa durante l’esecuzione dei precedenti contratti di appalto. Questo significa che una Stazione Appaltante può valutare in modo negativo anche un comportamento scorretto nei confronti di un’altra Amministrazione.
Tra le carenze nell’esecuzione dei precedenti contratti rientrano le mancanze sostanziali che hanno provocato sentenze di condanna di risarcimento o la risoluzione anticipata. Si tratta di carenze che hanno reso inutilizzabile il servizio o il prodotto fornito, dell’ingiustificato e grave ritardo nell’adempimento e del grave errore professionale nell’esecuzione della prestazione.
Ai fini dell’esclusione, il provvedimento risolutivo non deve essere stato contestato in giudizio oppure, se contestato, deve essere stato confermato con una sentenza passata in giudicato. Questo perché siano prese in considerazione solo situazioni accertate e si riduca il numero di contenziosi.
Sulla decisione di escludere o meno un’impresa da una gara può pesare anche il pagamento di penali di importo almeno pari al 10% del valore dell’appalto.
Anche i tentativi di influenzare le decisioni della Stazione Appaltante, ottenere informazioni sugli altri concorrenti e falsare i punteggi rientrano tra le condotte scorrette che causano l’esclusione a condizione che ci sia stata una formale denuncia dell’Amministrazione coinvolta.
- idoneità al raggiungimento dello scopo: l’esclusione deve garantire che l’appalto sia eseguito da soggetti dotati di integrità e affidabilità;
- necessarietà: l’esclusione deve basarsi sul presupposto che non è disponibile nessun altro mezzo egualmente efficace, ma che possa incidere meno sul professionista o l’impresa;
- proporzionalità in senso stretto: l’esclusione non deve gravare in maniera eccessiva sull'interessato e risultargli intollerabile e deve risultare dal giusto contemperamento degli interessi in gioco.
Questo sistema di valutazione si aggiunge al rating di impresa, regolato dall’Anac con un’altra linea guida, che attribuisce un punteggio in base all’affidabilità e al rispetto delle norme, ricreando una sorta di sistema di attestazione da avviare in via sperimentale con la collaborazione delle Soa.
La nuova linea guida si concentra sul comportamento tenuto dal professionista o dall’impresa durante l’esecuzione dei precedenti contratti di appalto. Questo significa che una Stazione Appaltante può valutare in modo negativo anche un comportamento scorretto nei confronti di un’altra Amministrazione.
Le cause di esclusione
L’esclusione avviene per reati commessi nell'esercizio della professione, come esercizio abusivo della professione, falso ideologico, delitti contro l’industria e il commercio, reati fallimentari e tributari.Tra le carenze nell’esecuzione dei precedenti contratti rientrano le mancanze sostanziali che hanno provocato sentenze di condanna di risarcimento o la risoluzione anticipata. Si tratta di carenze che hanno reso inutilizzabile il servizio o il prodotto fornito, dell’ingiustificato e grave ritardo nell’adempimento e del grave errore professionale nell’esecuzione della prestazione.
Ai fini dell’esclusione, il provvedimento risolutivo non deve essere stato contestato in giudizio oppure, se contestato, deve essere stato confermato con una sentenza passata in giudicato. Questo perché siano prese in considerazione solo situazioni accertate e si riduca il numero di contenziosi.
Sulla decisione di escludere o meno un’impresa da una gara può pesare anche il pagamento di penali di importo almeno pari al 10% del valore dell’appalto.
Anche i tentativi di influenzare le decisioni della Stazione Appaltante, ottenere informazioni sugli altri concorrenti e falsare i punteggi rientrano tra le condotte scorrette che causano l’esclusione a condizione che ci sia stata una formale denuncia dell’Amministrazione coinvolta.
Esclusione solo se non c'è alternativa
L’esclusione non è un provvedimento che la Stazione Appaltante può utilizzare a sua discrezione. È infatti necessario il rispetto di una serie di requisiti:- idoneità al raggiungimento dello scopo: l’esclusione deve garantire che l’appalto sia eseguito da soggetti dotati di integrità e affidabilità;
- necessarietà: l’esclusione deve basarsi sul presupposto che non è disponibile nessun altro mezzo egualmente efficace, ma che possa incidere meno sul professionista o l’impresa;
- proporzionalità in senso stretto: l’esclusione non deve gravare in maniera eccessiva sull'interessato e risultargli intollerabile e deve risultare dal giusto contemperamento degli interessi in gioco.