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Infrastrutture strategiche, per realizzarle servono 317 miliardi di euro

Infrastrutture strategiche, per realizzarle servono 317 miliardi di euro

Rapporto Camera-Cresme: in crescita i bandi di progettazione grazie alla limitazione degli appalti integrati e all’introduzione dei concorsi d’idee

Vedi Aggiornamento del 09/03/2020
Infrastrutture strategiche, per realizzarle servono 317 miliardi di euro
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 09/03/2020
08/10/2018 - Per realizzare le infrastrutture strategiche italiane (ferrovie, strade, metropolitane, porti, interporti, aeroporti e altre opere di collegamento) servono complessivamente circa 317 miliardi di euro, di cui 166,3 miliardi solo per quelle prioritarie.
 
Questi alcuni dati contenuti nel Rapporto ‘Infrastrutture strategiche e prioritarie- Programmazione e realizzazione, elaborato dal Servizio Studi della Camera in collaborazione con l'Autorità nazionale anticorruzione e l'istituto di ricerca Cresme, che fornisce un'analisi sullo stato della programmazione e della realizzazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie con dati aggiornati al 31 maggio 2018.
 

Infrastrutture strategiche: le analisi del Rapporto

Come evidenzia il rapporto, sui 317,144 miliardi di euro necessari per la realizzazione delle opere strategiche, le risorse disponibili sono pari a 190 miliardi, di cui 130 per le opere prioritarie e 60 miliardi per quelle non prioritarie.
 
Il 55% del costo delle infrastrutture strategiche prioritarie, circa 91,635 miliardi, è relativo alle 25 opere prioritarie del DEF 2015. Il restante 45% del costo totale delle infrastrutture strategiche prioritarie, pari a 74,704 miliardi, è invece riconducibile a programmi e interventi prioritari invarianti tra i quali rientrano una parte delle infrastrutture strategiche già programmate e le nuove priorità individuate con l’allegato al DEF 2017.
 
Le opere strategiche prioritarie comprendono infrastrutture ferroviarie, stradali, metropolitane, porti, interporti, aeroporti e il Mo.S.E. Il 42,7% del costo di tali interventi, pari a circa 71 miliardi, riguarda le ferrovie; il 34,7% strade e autostrade (57,7 miliardi); il 15,8% i sistemi urbani (26,3 miliardi) e in particolare i sistemi di trasporto rapido di massa nelle regioni, Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia (24,6 miliardi); il 2,1% gli aeroporti (3,4 miliardi); l’1,5% porti e interporti (2,5 miliardi); il 3,3% il MO.S.E.
 
Il 55% del costo delle infrastrutture prioritarie, pari a circa 92 miliardi di euro, è localizzato nelle regioni del centro nord (dove si concentra il 65,7% della popolazione). Il 29% del costo (circa 48 miliardi) è riconducibile a interventi nelle regioni del sud e nelle isole (in cui risiede il 34,3% della popolazione). Il restante 16% del costo, pari a circa 26 miliardi, riguarda interventi per i quali non è stato possibile ricostruire il dettaglio territoriale, in quanto riferiti, in misura prevalente, ai nuovi programmi di interventi diffusi sulle reti ferroviarie e stradali inseriti nei contratti di programma di RFI e di ANAS.
 

Progettazione delle opere pubbliche: i dati sui bandi

Il Rapporto analizza anche le dinamiche del mercato delle opere pubbliche rispetto alla progettazione delle infrastrutture strategiche; nel 2017 rispetto ai dati del 2013 si osserva un numero di servizi di progettazione più che raddoppiato, da 1.461 a 3.375 (+131%), e un importo più che quadruplicato, da 164 a 711 milioni di euro (+333%).
 
La crescita del mercato dei servizi di progettazione è iniziata nella seconda metà del 2016 in corrispondenza con l’entrata in vigore della nuova disciplina dei contratti pubblici che ha introdotto delle innovazioni con specifico riguardo alla limitazione dell’appalto integrato e alle misure riguardanti i concorsi di progettazione e di idee.
 
Gli importi dei servizi di progettazione per l’insieme delle infrastrutture di trasporto (strade e autostrade, ferrovie e metropolitane, porti, interporti e aeroporti) sono cresciuti rispetto al primo semestre del 2017: si passa da 62 a 78 milioni di euro (+25%).
 
La crescita è proseguita nel 2018: nei primi sei mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2017, il numero di bandi è cresciuto del 28,8% e gli importi sono cresciuti del 29,9%.
 
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