
Conto Termico, dal 2019 per caldaie e stufe occorrerà la certificazione ambientale
RISPARMIO ENERGETICO
Conto Termico, dal 2019 per caldaie e stufe occorrerà la certificazione ambientale
L’obbligo varrà per gli apparecchi a biomasse. Dal GSE i chiarimenti per i produttori che vogliono rimanere nel 'Catalogo apparecchi'
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del 30/05/2019

11/10/2018 - Da gennaio 2019 saranno accettate solo le istanze di Conto Termico inerenti caldaie o stufe a biomasse in possesso di certificazione ambientale.
A specificarlo il GSE che ricorda quanto previsto dal Nuovo Conto Termico (DM 16 febbraio 2016) e dal DM 186/2017.
Il produttore che ha ottenuto la certificazione ambientale per un determinato prodotto lo dovrà indicare nel libretto di installazione, uso e manutenzione del generatore di calore insieme alla: classe di appartenenza; prestazioni emissive; corrette modalità di gestione del generatore; regime di funzionamento ottimale; sistemi di regolazione presenti e configurazioni impiantistiche più idonee.
Infine, ha specificato che sarà prevista anche una finestra temporale per la presentazione dei certificati riferibili ai componenti già inclusi a Catalogo secondo le modalità che saranno indicate dal GSE. Una eventuale mancata trasmissione dei certificati, comporterà l’esclusione dei componenti precedentemente inclusi nel Catalogo.
A specificarlo il GSE che ricorda quanto previsto dal Nuovo Conto Termico (DM 16 febbraio 2016) e dal DM 186/2017.
Caldaie e stufe a biomassa: la procedura di certificazione
Come indicato nel DM 186/2017 il produttore dovrà richiedere a un organismo notificato il rilascio della certificazione ambientale del generatore di calore; l'organismo notificato, dopo aver effettuato le prove previste, individua la pertinente classe di qualità e rilascia la relativa certificazione ambientale entro 9 mesi dalla ricezione della richiesta.Il produttore che ha ottenuto la certificazione ambientale per un determinato prodotto lo dovrà indicare nel libretto di installazione, uso e manutenzione del generatore di calore insieme alla: classe di appartenenza; prestazioni emissive; corrette modalità di gestione del generatore; regime di funzionamento ottimale; sistemi di regolazione presenti e configurazioni impiantistiche più idonee.
Certificazione ambientale per rimanere nel ‘Catalogo apparecchi’
Il GSE spiega che il prossimo aggiornamento del Catalogo apparecchi, sia per l’inclusione dei componenti precedentemente esclusi che per quelli di nuova presentazione, terrà conto dell’obbligo di certificazione ambientale.Infine, ha specificato che sarà prevista anche una finestra temporale per la presentazione dei certificati riferibili ai componenti già inclusi a Catalogo secondo le modalità che saranno indicate dal GSE. Una eventuale mancata trasmissione dei certificati, comporterà l’esclusione dei componenti precedentemente inclusi nel Catalogo.