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Equo compenso, nasce il Nucleo di monitoraggio (ma solo per gli avvocati)

Equo compenso, nasce il Nucleo di monitoraggio (ma solo per gli avvocati)

Accordo tra Ministero della Giustizia e Consiglio Nazionale Forense. Bonafede: ‘notizia per gli avvocati ma anche per tutti i liberi professionisti’

Vedi Aggiornamento del 17/06/2020
Foto: sito del Ministero della Giustizia
Foto: sito del Ministero della Giustizia
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 17/06/2020
03/07/2019 - Nasce il 'Nucleo Centrale di monitoraggio della disciplina dell'equo compenso' ma, al momento, interessa solo gli avvocati piuttosto che tutti i liberi professionisti.
 
È stato, infatti, firmato ieri, nello studio del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il protocollo d'intesa per l'istituzione del Nucleo Centrale di monitoraggio della disciplina dell'equo compenso per la professione forense, sottoscritto dal Guardasigilli e dal presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf) Andrea Mascherin.
 

Equo compenso: il monitoraggio parte per gli avvocati

Il Ministro Bonafede, come scrive su Facebook, considera l’istituzione del nucleo una “notizia per tutti gli avvocati ma anche per tutti i liberi professionisti’; tuttavia l’accordo prevede che il monitoraggio avvenga grazie a una rete che opererà a livello locale, con la partecipazione dei Nuclei locali disposti dai Consigli dell'ordine degli avvocati.
 
Il Ministro ha dichiarato: “Vogliamo fare qualcosa che vada a incidere direttamente sulla vita quotidiana degli avvocati. E questo che abbiamo realizzato è un protocollo che va in questa direzione”. Sul fronte delle altre professioni ha aggiunto: “Si tratta, nel pieno rispetto della prassi, di un segnale forte e chiaro che ci auguriamo veda presto coinvolti anche altri Ordini professionali, affinché questo possa diventare un modello che vada a tutelare anche altre categorie".

Secondo Mascherin è “essenziale promuovere con il Ministero la corretta applicazione della normativa sull'equo compenso anche con la futura istituzione di una autorità garante con poteri sanzionatori e di indagine, specialmente nei confronti dei committenti forti, inclusa la Pubblica amministrazione”.
 

Equo compenso: cosa prevede il protocollo

Il protocollo, oltre ad istituire il nucleo centrale di monitoraggio, stabilisce le funzioni dell’organismo; ad esempio, prevede che il nucleo monitori il rispetto e l’applicazione della vigente disciplina in materia di equo compenso, anche da parte dell’Autorità giudiziaria, in relazione alle prestazioni rese dai professionisti nei rapporti con privati e pubblica amministrazione.
 
Inoltre, il Nucleo potrà coordinare le attività della Rete nazionale e ricevere dal Consiglio nazionale forense le segnalazioni relative alla violazione della normativa in tema di equo compenso e catalogarle in una banca dati.
 
Infine, il Nucleo potrà segnalare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e ad altre Autorità eventualmente competenti i comportamenti di committenti privati e pubblici che violano la normativa in tema di equo compenso, proporre iniziative legislative in materia di tutela dell’equo compenso e sollecitare i committenti pubblici e privati in capo ai quali siano state rilevate violazioni della normativa in materia di equo compenso ad adeguare conseguentemente le proprie prassi.
 

Equo compenso professionisti: le iniziative sul tema

Poiché l’equo compenso è un argomento caro a tutti i professionisti, nell’ultimo periodo anche istituzioni ed enti locali hanno alzato l’attenzione sul tema.  
 
Il Sottosegretario alla Giustizia con delega alle professioni, Jacopo Morrone, ha presieduto oggi l’insediamento del tavolo tecnico con i Consigli Nazionali degli Ordini e dei Collegi professionali, finalizzato al perfezionamento organico della misura dell’equo compenso.

Sono stati presentati anche diversi disegni di legge; il più recente è tra quello del senatore del Movimento 5 Stelle, Agostino Santillo, che mira alla tutela della professione tecnica nelle attività con la committenza privata. 

A livello locale, le Regioni stanno legiferando per la tutela del lavoro professionale. Si registrano diverse leggi (approvate o in corso d’approvazione) che vincolano il rilascio dei titoli abilitativi al pagamento delle parcelle come i provvedimenti di: MolisePugliaLazioCampaniaBasilicataCalabria, Abruzzo e Toscana.
 
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