12/05/2023 - Di proprietà, con balcone e giardino, connessa e dotata di palestra, piscina, spazi per il co-working, parcheggio per biciclette e colonnine di ricarica per auto elettriche.
È questa la casa ideale dei giovani, secondo il sondaggio condotto da Scenari Immobiliari e Abitare Co. e presentato ieri durante il
Forum dell’Abitare Futuro.
Dall’indagine è emerso che i ragazzi desiderano una casa in proprietà; poco più del 60% del campione ritiene fondamentale la presenza di uno spazio aperto pertinenziale, quale un
balcone o un terrazzo e un giardino privato o condominiale, utile alla creazione di un rapporto diretto l’ambiente naturale o urbano.
Il giardino, non solo di natura privata, attira l’interesse di circa un quarto dei giovani interpellati in relazione alla possibilità di fruire liberamente di uno spazio verde personalizzabile capace di favorire la creazione di un più ampio senso di appartenenza a una comunità.
In cima ai desideri di due terzi del campione si posiziona anche il desiderio di un buono, se non ottimale, livello di luminosità ritenuto ancora oggi una caratteristica fondamentale per la propria abitazione.
Grande importanza viene attribuita alla presenza di una connessione internet efficiente e veloce, ritenuta ormai indispensabile dal momento in cui lo smart working è diventato una modalità lavorativa sempre più diffusa all’interno delle aziende e il confine tra ambiente di vita e spazio di lavoro è sempre più flessibile e indefinito.
Il servizio di portierato è ritenuto necessario da quasi il 60% del campione intervistato perché assicura un senso di maggiore sicurezza;
palestra/wellness e piscina condominiale attirano l’interesse rispettivamente del 40% e del 30% degli intervistati.
Sempre maggiore valore assume la presenza di
spazi dedicati al co-working, ritenuti dal 13% degli intervistati una risposta adeguata ed equilibrata tra lavoro in ufficio e smart working, e locali appositamente adibiti al parcheggio delle biciclette, meglio se dotati di postazione per la ricarica dei mezzi elettrici.
Crescono le compravendite di case nuove
Il primo Osservatorio sull’Abitare Futuro realizzato da Scenari Immobiliari e Abitare Co. ha analizzato le compravendite e i prezzi degli immobili.
Il mercato delle case nuove in Italia è in costante crescita: nel 2022 le compravendite di immobili nuovi sono cresciute del 10%, per la fine del
2023 è previsto un ulteriore aumento del 2,7%. Meno bene va il mercato delle abitazioni usate, le cui compravendite caleranno dell’8%.
Crescono anche i prezzi del “nuovo”, con un incremento medio di oltre il 3% negli ultimi due anni che si trascinerà anche nel 2023, previsto in aumento del 4,6%. Ma l’offerta è ancora bassa, e nelle grandi città si attesta intorno al 10% del totale.
“Il mercato delle case di nuova realizzazione - ha dichiarato Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari aprendo i lavori - ha iniziato a salire a partire dal 2017, con una crescita media annua nell’ultimo quinquennio del 7,8%, seguendo l’andamento delle transazioni di quelle usate. Alla fine del 2022 gli scambi a livello nazionale sono stati circa 74mila, con un aumento di circa 10 punti percentuali sul 2021, un anno record che aveva segnato una crescita del 34% rispetto al 2020, in parte a causa della pandemia”.
“Nonostante le difficoltà innescate dallo scoppio della guerra in Ucraina e dall’inflazione galoppante che ha costretto la Bce ad aumentare il costo del denaro, il mercato ha tenuto, soprattutto nella prima parte dell’anno. Lo
scarto medio fra il prezzo di una casa nuova e di una usata per gli undici principali comuni capoluogo analizzati nel nostro studio
è del 37,4%, con una differenza di 1.800 euro al metro quadrato: il ‘nuovo’ costa un terzo più dell’usato, ma perché le case sono ben fatte e incontrano il gusto dei compratori. Chi compra il nuovo non deve affrontare l’incertezza dei tempi e dei costi della ristrutturazione. Ma l’offerta è comunque troppo bassa, contro una media delle grandi città europee che si avvicina al 20% sul totale offerta cittadina” - ha concluso Breglia.
“La casa in Italia rappresenta oltre il 45% della ricchezza netta degli italiani, per circa 5.200 miliardi di euro - ha dichiarato Giuseppe Crupi, CEO di Abitare Co. - e la passione per l’investimento immobiliare rimane immutato, nonostante le turbolenze che stiamo vivendo in questi ultimi anni. Sono i giovani, positivamente o negativamente, a dettare la linea del futuro mercato immobiliare residenziale a livello nazionale e locale.
Per i Millennial e la Generazione Z l’acquisto della casa continua a rappresentare un sogno, più o meno realizzabile, nonostante le diverse problematiche, strutturali e congiunturali, di natura economica, immobiliare, sociale e demografica”.
Prezzi delle case nuove in aumento del 3,1% all’anno
Sul fronte dei prezzi delle case nuove, la Ricerca mostra che in Italia negli ultimi anni c’è stato uno scatto in avanti, sia per la pressione della domanda che si confronta con un’offerta molto bassa, sia per i già citati aumenti dei costi a partire da quelli delle aree edificabili per passare attraverso quelli delle materie prime e della manodopera. Infatti, negli ultimi due anni i prezzi di vendita delle case nuove sono aumentati mediamente del 3,1% all’anno e per la fine di quest’anno le previsioni parlano di un ulteriore rialzo, complice l’inflazione, del 4,6%.
Sul fronte dell’
offerta di case nuove, come emerge dallo studio di Scenari Immobiliari e Abitare Co., solo sul mercato di Roma e Milano ci sono 17.400 case nuove, pari al 75,7% del totale delle case in vendita nelle principali 11 città italiane, pari a 23mila. C’è solo un’altra città che offre sul mercato oltre mille nuove abitazioni, ed è Firenze con 1.450 unità immobiliari.
Delle 11 città esaminate, solo 4 segnano una
quota di mercato del nuovo superiore al 10% rispetto al totale delle case in offerta: Milano con una quota del (17,4%), Roma (13,2%), Firenze (12,7%) e Bari (11,3%).
La
periferia risulta l’area urbana più coinvolta dalle nuove costruzioni: in termini percentuali tocca il 63,5%, a fronte di quote del 25,5 e dell’11,5% per l’area semicentrale e per quella centrale. I centri città meno coinvolti nelle nuove iniziative residenziali sono quelli di Roma, Milano, Bologna, Napoli e Venezia.
“Volendo fare una classifica delle città basandoci proprio sul prezzo al metro quadrato medio di vendita ricavato dalla differenza fra i valori del nuovo e dell’usato - ha affermato Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari - la regina assoluta è Milano. Qui, infatti, la differenza di prezzo arriva a quasi 3.400 euro al metro quadrato, pari al 43,2%, e stacca nettamente Firenze, seconda in classifica con quasi tremila euro al metro quadrato, per una differenza del 36,5% fra il valore del nuovo e dell’usato. Roma è la terza città con uno scarto del 33,9%, un dato che fa riflettere anche alla luce dell’enorme ampiezza della Capitale e del numero maggiore di iniziative ubicate nella periferia cittadina a un prezzo spesso compreso in un range fra i 2.500 e i 3.300 euro al metro quadrato. Mentre in città come Napoli, Bologna, Genova, Bari e Torino, il prezzo medio che rappresenta il gap fra valore nuovo e usato, varia all’incirca fra i 1.400 e i 1.700 euro al metro quadrato”.