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Bonus ristrutturazione al 30% dal 2028 al 2033

Bonus ristrutturazione al 30% dal 2028 al 2033

L’attuale aliquota del 50% scadrà a fine 2024 e dal 2025 al 2027 scenderà al 36%, per poi ridursi ancora

Vedi Aggiornamento del 19/12/2024
Bonus ristrutturazione al 30% dal 2028 al 2033 - Foto: versusstudio 123rf.com
Bonus ristrutturazione al 30% dal 2028 al 2033 - Foto: versusstudio 123rf.com
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 19/12/2024
17/05/2024 - Dal 1° gennaio 2028 al 31 dicembre 2033 l’aliquota del bonus ristrutturazione sarà ridotta al 30%. Lo prevede la legge di conversione del Decreto Superbonus approvata dal Senato.
 
Il Governo interviene dunque sulla detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici prevedendo una riduzione non solo rispetto all’aliquota maggiorata del 50% vigente dal 2012 e in scadenza al 31 dicembre 2024, ma anche rispetto all’aliquota ordinaria del 36% che scatterà successivamente.
 
Il bonus ristrutturazione, di regola, ammonta al 36% delle spese sostenute e ha un limite massimo di 48.000 euro per unità immobiliare. Dal 2012 sono stati temporaneamente elevati al 50% la percentuale di detrazione e a 96.000 euro il tetto di spesa incentivabile.
 
Queste condizioni più favorevoli scadono a fine 2024. Dal 2025, si sarebbe quindi tornati all’aliquota del 36% e al tetto di 48.000 euro per unità immobiliare.
 
Ma con la legge di conversione del DL 39/2024 il Governo è intervenuto sull’aliquota rimodulando le scadenze:
- 36% dal 2025 al 2027;
- 30% dal 2028 al 2033.
 

Questa riduzione colpirà tutti i lavori agevolati dal bonus ristrutturazione che, lo ricordiamo, sono:
- gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali;
- gli interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali;
- gli interventi sugli immobili danneggiati dalle calamità naturali;
- l’eliminazione delle barriere architettoniche, la prevenzione degli atti illeciti, la cablatura e riduzione dell’inquinamento acustico;
- la bonifica dall’amianto, gli interventi anti-infortunio, l’acquisto di box auto e posti auto pertinenziali.
 
Dal decalage è esclusa la detrazione sul 25% del prezzo di acquisto degli immobili oggetto di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che li rivendano o li assegnino entro 18 mesi dal termine dei lavori. Questa detrazione, al 50% fino a fine 2024, scenderà al 36% dal 2025, salvo nuovi interventi normativi.
 
La riduzione del bonus ristrutturazione è coerente con la politica di messa in atto dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, per contenere gli oneri per il bilancio dello Stato provenienti dai bonus edilizi.
 
Tuttavia, limitandosi al solo calo delle aliquote, il Governo sembra confermare le altre caratteristiche di questo bonus, in contrasto con la direzione ormai intrapresa con la riforma fiscale richiesta dal PNRR di riscrivere completamente la normativa sui bonus edilizi.
 
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