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Bonus ristrutturazione, ecco le nuove aliquote e le nuove scadenze

Bonus ristrutturazione, ecco le nuove aliquote e le nuove scadenze

La Legge di Bilancio 2025 allunga la detrazione, modifica le percentuali e privilegia la prima casa

Aggiornato al 30/12/2024
Bonus ristrutturazione 2025 - Foto: teamarbeit 123rf.com
Bonus ristrutturazione 2025 - Foto: teamarbeit 123rf.com
di Rossella Calabrese Aggiornato al
Il bonus ristrutturazione è prorogato con aliquote decrescenti nel tempo e differenziate tra prima casa e altre abitazioni.
 
La Legge di Bilancio 2025, approvata sabato in via definitiva, ridisegna le detrazioni delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici e prevede un trattamento diverso, con aliquote differenti, tra abitazione principale (prima casa) e abitazione non principale.
 

Prima casa e altre case: 50%, 36% e 30%

Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sulla prima casa sarà mantenuta nel 2025 una aliquota del 50% e un tetto di spesa di 96.000 euro (le stesse condizioni vigenti nel 2024). Nel 2026 e 2027 però l’aliquota è destinata a scendere al 36% mentre il tetto di spesa resta a 96.000 euro.

Per le abitazioni non adibite a prima casa, il decalage comincerà nel 2025, con la riduzione della percentuale di detrazione al 36%. Nel 2026 e 2027 l’aliquota di detrazione scenderà ancora fino a quota 30%. Il tetto di spesa resta a 96.000 euro.
 

Bonus ristrutturazione dal 2028: aliquota al 30%

Trascorsi questi 3 anni con aliquote differenziate e tetto di spesa maggiorato, nei successivi 6 anni - dal 2028 al 2033, per effetto di una legge già in vigore da maggio 2024 - per tutti i lavori, sia su prima casa che su altre abitazioni, l’aliquota sarà del 30% e il tetto di spesa scenderà a 48.000 euro (salvo, ovviamente, modifiche e proroghe che potranno essere decise nel frattempo).
 


Novità anche per i tetti di spesa: dal prossimo anno, per i contribuenti con i redditi più alti, l’ammontare delle detrazioni fiscali, sarà “personalizzato”.
 
Un altro articolo della Manovra 2025, infatti, prevede che, fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro, le spese detraibili complessivamente considerate saranno ammesse a detrazione fino a un ammontare calcolato tenendo conto del numero di figli e della presenza di figli con disabilità.
 

Bonus ristrutturazione 2025, a cosa si applica

Ricordiamo che il bonus ristrutturazione è la detrazione Irpef delle spese sostenute per lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia delle unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale. Per i lavori sulle parti comuni di edifici residenziali, è incentivata anche la manutenzione ordinaria. 
 
Sono esempi di manutenzione straordinaria l’installazione di ascensori, il rifacimento di scale e recinzioni, gli interventi di risparmio energetico, la sostituzione di infissi.
 
Per restauro e risanamento conservativo si intende, ad esempio, l’adeguamento delle altezze dei solai, l’apertura di finestre.
 
Esempi di ristrutturazione edilizia sono, invece, la demolizione e ricostruzione dell’edificio, la modifica della facciata, la realizzazione di mansarde e balconi, l’apertura di porte e finestre, nuovi servizi igienici che ampliano la volumetria.
 
Infine, rientrano nella manutenzione ordinaria (agevolabile dal bonus ristrutturazione solo sulle parti comuni degli edifici), il rinnovo e la sostituzione delle finiture degli edifici, le opere necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, la tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni, il rifacimento di intonaci interni, l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze, la verniciatura delle porte dei garage.

Il bonus ristrutturazione incentiva anche: gli interventi su immobili danneggiati da calamità, l'acquisto e la costruzione di box e posti auto, l'eliminazione delle barriere architettoniche, gli interventi per la prevenzione degli illeciti, la cablatura e la riduzione dell’inquinamento acustico, gli interventi per il risparmio energetico, la adozione di misure antisismiche, la bonifica dall’amianto, gli interventi anti-infortuni domestici.

Dal 2025 saranno escluse dagli incentivi le caldaie alimentate da combustibili fossili.
 
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