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Rinnovabili, in vigore il decreto sul geotermico

Rinnovabili, in vigore il decreto sul geotermico

Scajola: calore del sottosuolo per produzione di elettricità e riscaldamento

Vedi Aggiornamento del 30/04/2010
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 30/04/2010
15/03/2010 - È entrato in vigore giovedì scorso il Decreto Legislativo 22/2010 sullo sfruttamento delle risorse geotermiche, così come previsto dalla Legge 99/2009 .
 
La norma, voluta dal Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, dichiara di pubblico interesse e pubblica utilità l’utilizzo delle fonti energetiche geotermiche sul territorio nazionale.
 
A livello nazionale vengono considerate utili e interessanti gli impianti che erogano una potenza pari ad almeno 20 MW termici, alla temperatura convenzionale dei reflui di 15°C, con riferimento anche alle risorse geotermiche rinvenute in mare.
 
In ambito locale , invece, sono considerate utili le risorse geotermiche a media e bassa entalpia, per la realizzazione di impianti con potenza inferiore ai 20 MW.
 
Per la gestione delle risorse saranno nominate autorità competenti. Le funzioni amministrative spetteranno alle Regioni o ad Enti da loro delegati. Il Ministero dello Sviluppo economico o dell'Ambiente si occuperanno del controllo delle attività della Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche.
 
Tra gli obiettivi del decreto c’è la garanzia di un regime concorrenziale per l’utilizzo delle risorse geotermiche ad alta temperatura, così come la semplificazione delle regole per il rilascio delle autorizzazioni nel settore della geotermia a bassa e media temperatura.
 
Attualmente in Italia il 10% delle energie rinnovabili prodotte deriva dallo sfruttamento del calore del sottosuolo, ma si stima che con l'approvazione del decreto sarà possibile produrre fino al 25% di energia pulita da fonti geotermiche.
Secondo il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola l'energia geotermica verrà utilizzata non solo per la produzione di elettricità, ma anche per il riscaldamento. La geotermia in Italia è infatti seconda solo all’idroelettrico e consentirà di raggiungere più facilmente l’obiettivo del 25% di energia prodotta da fonti pulite.
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