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Nucleare, Italia e Francia definiscono gli operatori

Nucleare, Italia e Francia definiscono gli operatori

Dieci accordi per cooperazione, radioprotezione e smaltimento delle scorie

Vedi Aggiornamento del 24/03/2011
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 24/03/2011
13/02/2010 - L’Italia conferma l’impegno per il nucleare. Durante il vertice italo francese di venerdì scorso sono stati siglati dieci accordi per il ritorno all’energia atomica, con una produzione pari al 25% entro il 2030.
 
Una scelta considerata doverosa dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dal momento che consentirebbe un considerevole risparmio energetico, con ripercussioni positive sulla competitività industriale.
 
La dichiarazione sulla cooperazione nucleare è stata sottoscritta dal ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, e dal ministro francese per l’Ecologia, l’Energia, lo Sviluppo sostenibile e il Mare, Jean-Louis Borloo.
 
Siglato anche un accordo intergovernativo per la cooperazione universitaria , scientifica e tecnica, volta alla formazione degli ingegneri nel settore nucleare. L’attuazione spetterà al consorzio universitario francese CFEN e a quello italiano CIRTEN. Sono previsti scambi di studenti tra istituti partner, progetti di ricerca con tesi in materia di codirezione, valorizzazione della filiera scientifica e tecnica nucleare civile italiana, creazione di un gruppo di lavoro sull’accettabilità dell’energia nucleare.
 
Una delle difficoltà sottolineate da Berlusconi consiste infatti in una campagna contro la paura, in grado di far maturare l’opinione pubblica italiana.
Per la sicurezza nucleare e la radioprotezione è allo studio un sistema per lo scambio di informazioni e di esperti nel settore della sicurezza nucleare, con la definizione di posizioni comuni a livello europeo e internazionale.
 
Determinanti anche gli accordi industriali . Sono state firmate lettere di intenti tra Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare con Edf , che a febbraio aveva già stipulato un’intesa con Enel , e Avrea , leader nella costruzione di centrali nucleari. Parteciperà alla fase di studio dei nuovi impianti anche Technit , gruppo di imprese di ingegneria e costruzione specializzate nella progettazione di grandi infrastrutture. La collaborazione verterà in particolare su progetti, fornitura di componenti e di sistemi di radioprotezione e cooperazione con paesi terzi. Le aziende italiane parteciperanno infatti sia all’adeguamento del reattore EPR all’Italia, sia ai test in Finlandia e Francia.
 
Il processi di cooperazione coinvolge anche le agenzie . Ispra , Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e Asn , Autorità per la sicurezza nucleare francese, hanno predisposto lo scambio tempestivo di informazioni in caso di emergenza radiologica e una cooperazione in materia di sicurezza nucleare, in particolare nel campo della normativa, delle ispezioni e dell’informativa al pubblico.
 
Il programma sulla sicurezza e lo scambio di dati e informazioni è inoltre arricchito dall’intesa tra Enea , Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, e l’ IRSN , Istituto francese per la radioprotezione e la sicurezza nucleare.
 
Saranno infine Sogin , Società di gestione degli impianti nucleari, e Andra , Agence nationale pour la gestion des déchets radioactifs, ad occuparsi della gestione e dello stoccaggio delle scorie radioattive.
 
Restano ora da sciogliere le riserve delle Regioni, che in molti casi hanno dichiarato un no tassativo all’impianto delle centrali sul proprio territorio.
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