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Imu, prima casa esente per due anni se costa fino a 200mila euro

Imu, prima casa esente per due anni se costa fino a 200mila euro

Agevolazioni per abitazioni principali e imprese di costruzione nel dl urgente del Min. Infrastrutture

Vedi Aggiornamento del 15/06/2012
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 15/06/2012
25/05/2012 - In arrivo nuove agevolazioni fiscali sulla prima casa. La bozza di decreto, contenente misure urgenti in materia di infrastrutture e trasporti, propone che le abitazioni principali fino a 200 mila euro possano essere esentate per due anni dal pagamento dell’Imu.
 
Esenzione Imu prima casa
Per poter beneficiare dell’esenzione biennale dall’Imu, il valore dell’immobile deve essere indicato nell’atto di compravendita. L’agevolazione spetta a partire dalla data del trasferimento della proprietà.
 
Dalla relazione si evince che la proposta mira a favorire la ripresa del mercato immobiliare, che potrebbe essere stimolato dalla previsione di un’esenzione a fronte dell’acquisto di una abitazione da adibire a prima casa. L’iniziativa avrebbe inoltre effetti positivi sia sul Pil che sulla crescita occupazionale.
 
Secondo i dati del rapporto immobiliare 2012 dell’Agenzia del territorio, nel 2011 sono state acquistate circa 600 mila unità abitative. Nei comuni capoluogo la stima di fatturato medio delle compravendite di unità abitative è di 222.232 euro, mentre negli altri comuni il valore medio è inferiore ai 200 mila euro. Dato che i comuni acquistati nei capoluoghi sono circa 200 mila, la proposta di esenzione dall’Imu per due anni potrebbe interessare quasi 400 mila abitazioni.
Dalle proiezioni di calcolo effettuate nella relazione tecnica emerge che il costo complessivo della manovra, in termini di gettito di cassa, sarebbe all’incirca pari a 114 milioni di euro.
 
Altre agevolazioni per l’acquisto della prima casa
La compravendita di abitazioni con un valore fino a 200 mila euro potrebbe essere agevolata anche con la detrazione dell’Iva e dell’imposta di registro. La riduzione del carico fiscale potrebbe rendere disponibili nel settore immobiliare 144 milioni di euro all’anno.
 
La bozza di decreto propone inoltre la totale detrazione dall’imposta lorda degli interessi passivi di mutui ipotecari, contratti per l’acquisto di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale.
 
Misure a favore delle imprese di costruzione
La proposta di decreto accoglie le richieste avanzate nei mesi scorsi dai costruttori edili e modifica la Manovra Salva Italia, escludendo dall’Imu i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione, e comunque per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori.
In questo modo, risorse pari a 35,1 milioni di euro all’anno sarebbero svincolate e immesse nel sistema produttivo.
 
La bozza tenta poi di reintrodurre l’Iva nelle cessioni e locazioni di nuove costruzioni in modo da rendere disponibili risorse economiche, che attualmente le imprese di costruzione non utilizzano a causa della normativa vigente in base alla quale le cessioni di immobili destinati ad uso abitativo effettuate dalle imprese costruttrici, oltre i cinque anni dalla costruzione, sono esenti dall’imposizione di Iva. Allo stesso modo sono esenti la maggior parte delle locazioni di abitazioni effettuate dalle imprese.
Come si legge nella relazione, nell’attuale congiuntura di crisi le imprese costruttrici non sempre riescono a cedere nei cinque anni dalla fine dei lavori le costruzioni realizzate, trovandosi così nella necessità di dover compiere operazioni di vendita esenti da Iva. I costruttori non possono quindi portare a compensazione l’Iva sostenuta al momento dell’acquisto dei beni e servizi correlati alla realizzazione dell’immobile. Il che si traduce in un costo aggiuntivo a carico dei costruttori
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