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Smart Cities: reti tecnologiche e energia in corsa per i fondi Miur

Smart Cities: reti tecnologiche e energia in corsa per i fondi Miur

Scaduti venerdì i termini per la presentazione dei progetti, la classifica delle politiche urbane

Vedi Aggiornamento del 25/02/2014
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 25/02/2014
12/11/2012 -  Sono scaduti il venerdì 9 novembre scorso i termini del bando del Miur “Smart Cities and Communities”, per migliorare le condizioni della qualità della vita nelle città e attivare processi di modernizzazione all’insegna dell’efficienza. Il Ministero dell’Istruzione ha stanziato 655,5 milioni di euro di cui 170 milioni erogati come contributo alle spese e 485,5 milioni come credito agevolato.
 
Tra le città che hanno inoltrato le proprie proposte spiccano Napoli, Bari e Modena.
 
Auto elettriche ricaricabili con l'energia prodotta negli edifici, zone low-carbon e messa in rete dell'energia prodotta da fonti rinnovabili, sono alcuni esempi delle tecnologie suggerite a Napoli per un diverso sistema edilizio e di mobilità urbana.
 
Dopo aver deliberato la propria adesione al progetto Smart Cities, il Comune ha riunito un tavolo tecnico per l’esame e la selezione delle proposte progettuali inviate da aziende e enti di ricerca, che parteciperanno all’assegnazione delle risorse del Ministero.
 
A Bari, la partecipazione al bando  Smart Cities è stata preceduta dall’adesione al Patto dei sindaci nel luglio 2010, che comporta  l’attuazione di un Paes, Piano di Azione per l’Energia Sostenibile.
 
Il Comune ha partecipato all’assegnazione dei finanziamenti del Miur con quattro progetti incentrati su infrastrutture tecnologiche nell’area sanitaria, servizi di e-goverment, infrastrutture tecnologiche abilitanti per l’erogazione di servizi didattici e sistemi di produzione e gestione dell’energia. 

Dopo la candidatura ai bandi Smart Cities della Commissione Europea, la città è stata inoltre scelta come sede del forum Green City Energy MED, Forum sullo sviluppo delle Smart Cities e dei green Ports nell’area mediterranea, in programma il 12 e 13 novembre. 
 
Modena si è fatta promotrice del progetto dedicato al “Disaster recovery”, che intende mettere a punto una soluzione capace di garantire continuità e interoperabilità dei servizi pubblici e privati in ogni condizione operativa, oltre che il loro rapido ripristino in caso di calamità.
 
La città è inoltre partner di altri tre progetti per la valorizzazione del patrimonio storico culturale attraverso strumenti Ict, la rigenerazione delle città con la creazione di reti intelligenti e lo sviluppo di veicoli intelligenti ibridi.
 
La RegioneUmbria si è fatta promotrice del progetto “Umbria’s - Urban model based on renewables and Ict for the area sustainability” che pone l’ingegneria e la tecnologia al servizio del territorio per la creazione di un modello innovativo di sviluppo sostenibile, con un impatto sulle reti di distribuzione elettrica e la fruizione dei beni culturali e lo sviluppo turistico del territorio.
 
Proprio nei giorni scorsi sono stati inoltre comunicati i risultati dell’indagine “Città e infrastrutture per la crescita” realizzata da Cittalia-Anci Ricerche e Siemens Italia su 54 capoluoghi con più di 90 mila abitanti. La ricerca ha rivelato che la realizzazione della Smart City nella maggior parte dei casi passa attraverso politiche per una mobilità urbana più sostenibile, riqualificazione degli edifici, valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e riqualificazione urbana.
 
Confrontando il valore complessivo dei Piani triennali delle città esaminate e il Prodotto interno lordo italiano, si conclude che gli investimenti in questi ambiti rappresentano il 2,39% del Pil.
 
Dal punto di vista dell’ambiente urbano, Foggia, Andria, Barletta e Lecce raggiungono i primi posti, mentre sotto il profilo del patrimonio immobiliare, Salerno e Bolzano si classificano come più efficienti.
 
Per quanto riguarda la mobilità sostenibile e le energie rinnovabili, in generale punte di eccellenza si registrano al nord Italia.

Con l'iter parlamentare del ddl stabilità potrebbe però verificarsi qualche cambiamento. Per non aumentare da diciotto a ventiquattro ore settimanali l'orario lavorativo dei docenti, la Commissione Bilancio della Camera, al lavoro sugli emendamenti presentati al disegno di legge, ha approvato la riduzione dei fondi per il progetto Smart City.
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