
Progettazione, abolito l’incentivo del 2% ai dipendenti pubblici
NORMATIVA
Progettazione, abolito l’incentivo del 2% ai dipendenti pubblici
Decreto PA: via anche responsabilità solidale dell’appaltatore e calcolo dei ribassi al netto del costo del lavoro
Vedi Aggiornamento
del 14/01/2020
17/06/2014 - Il DL Pubblica Amministrazione e occupazione entrato al Consiglio dei Ministri di venerdì, getta le basi della riforma degli appalti. Vengono soppressi l’incentivo del 2% per la progettazione interna alle Pubbliche Amministrazioni, la responsabilità solidale dell’appaltatore e il calcolo del ribasso al netto del costo del personale, ma si tenta anche di ridurre i tempi delle controversie, che spesso disincentivano gli investimenti.
Il decreto sopprime l’incentivo del 2% attualmente previsto per i tecnici della pubblica amministrazione per la progettazione interna. Si tratta di uno strumento che aveva già subito diverse critiche perché considerato una limitazione alla concorrenza, tanto l’anno scorso Inarsind aveva chiesto che fosse trasformato in un incentivo legato al risultato.
Viene eliminata anche la responsabilità solidale dell’appaltatore, in base alla quale l’appaltatore ha finora risposto, in solido con il subappaltatore, del versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e dell'Iva dovuta dal subappaltatore per le prestazioni effettuate nell'ambito del rapporto di subappalto.
La bozza cancella inoltre il calcolo del ribasso al netto del costo del personale. Si tratta di una norma che, anche se pensata per la tutela dei diritti dei lavoratori, era stata considerata inapplicabile perché portava con sé una serie di complicazioni legate alle operazioni di stima dei costi e non considerava che l’abbassamento dei costi del lavoro poteva dipendere anche dall’abilità organizzativa dell’imprenditore.
Sono velocizzati i controlli sui requisiti per la partecipazione alle gare d’appalto. Il testo prevede che vengano prima effettuate le verifiche sulle offerte tecniche ed economiche, mentre quelle sui requisiti per la partecipazione alla gara coinvolgeranno solo il primo classificato, che rischia l’esclusione fino a tre anni nel caso in cui abbia fornito false dichiarazioni.
Slitta dal 30 giugno al 31 dicembre 2014 l’applicazione della garanzia globale di esecuzione. Si tratta dell’obbligo di corrispondere alla Stazione Appaltante una somma pari al credito vantato dalla SA per gli inesatti adempimenti delle obbligazioni di contratto.
Il testo prevede che l’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici sia soppressa a partire dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto. I compiti e le funzioni finora svolti dall’Authority passeranno all’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), che entro il 31 dicembre 2014 dovrà elaborare un piano di riordino comprendente l’attribuzione delle funzioni di vigilanza sui contratti pubblici e l’attribuzione al Ministero elle Infrastrutture e trasporti delle attività consultive e di precontenzioso.
All’Anac dovranno inoltre essere trasmesse le varianti in corso d’opera, che dovranno essere inviate, insieme al progetto esecutivo, entro 30 giorni dall’approvazione da parte della Stazione Appaltante.
Dal punto di vista della velocizzazione dei giudizi, i cui tempi spesso scoraggiano gli investimenti, è prevista l’informatizzazione dei processi, con l’invio telematico di comunicazioni e notifiche, e il disincentivo delle liti temerarie, punite con un aumento delle spese di giudizio pari al 10% del valore della controversia.
Il decreto sopprime l’incentivo del 2% attualmente previsto per i tecnici della pubblica amministrazione per la progettazione interna. Si tratta di uno strumento che aveva già subito diverse critiche perché considerato una limitazione alla concorrenza, tanto l’anno scorso Inarsind aveva chiesto che fosse trasformato in un incentivo legato al risultato.
Viene eliminata anche la responsabilità solidale dell’appaltatore, in base alla quale l’appaltatore ha finora risposto, in solido con il subappaltatore, del versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e dell'Iva dovuta dal subappaltatore per le prestazioni effettuate nell'ambito del rapporto di subappalto.
La bozza cancella inoltre il calcolo del ribasso al netto del costo del personale. Si tratta di una norma che, anche se pensata per la tutela dei diritti dei lavoratori, era stata considerata inapplicabile perché portava con sé una serie di complicazioni legate alle operazioni di stima dei costi e non considerava che l’abbassamento dei costi del lavoro poteva dipendere anche dall’abilità organizzativa dell’imprenditore.
Sono velocizzati i controlli sui requisiti per la partecipazione alle gare d’appalto. Il testo prevede che vengano prima effettuate le verifiche sulle offerte tecniche ed economiche, mentre quelle sui requisiti per la partecipazione alla gara coinvolgeranno solo il primo classificato, che rischia l’esclusione fino a tre anni nel caso in cui abbia fornito false dichiarazioni.
Slitta dal 30 giugno al 31 dicembre 2014 l’applicazione della garanzia globale di esecuzione. Si tratta dell’obbligo di corrispondere alla Stazione Appaltante una somma pari al credito vantato dalla SA per gli inesatti adempimenti delle obbligazioni di contratto.
Il testo prevede che l’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici sia soppressa a partire dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto. I compiti e le funzioni finora svolti dall’Authority passeranno all’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), che entro il 31 dicembre 2014 dovrà elaborare un piano di riordino comprendente l’attribuzione delle funzioni di vigilanza sui contratti pubblici e l’attribuzione al Ministero elle Infrastrutture e trasporti delle attività consultive e di precontenzioso.
All’Anac dovranno inoltre essere trasmesse le varianti in corso d’opera, che dovranno essere inviate, insieme al progetto esecutivo, entro 30 giorni dall’approvazione da parte della Stazione Appaltante.
Dal punto di vista della velocizzazione dei giudizi, i cui tempi spesso scoraggiano gli investimenti, è prevista l’informatizzazione dei processi, con l’invio telematico di comunicazioni e notifiche, e il disincentivo delle liti temerarie, punite con un aumento delle spese di giudizio pari al 10% del valore della controversia.