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Abusivismo edilizio, Legambiente: 17 mila nuovi edifici fuorilegge nel 2016

Abusivismo edilizio, Legambiente: 17 mila nuovi edifici fuorilegge nel 2016

Rapporto Ecomafia 2017: diminuiscono gli illeciti ambientali e il fatturato delle attività criminali contro l’ambiente

Vedi Aggiornamento del 24/10/2023
Abusivismo edilizio, Legambiente: 17 mila nuovi edifici fuorilegge nel 2016
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 24/10/2023
28/08/2017 - Nonostante un’inversione di tendenza (in positivo) rispetto agli anni passati nella lotta contro le ecomafie, l’abusivismo edilizio non si arresta in Italia: nel 2016 sono 17mila i nuovi immobili abusivi.
 
È quanto emerge nella sintesi di Legambiente al volume Ecomafia 2017, edito da Edizioni Ambiente con il sostegno di Cobat e Novamont e presentato lo scorso 3 luglio, che raccoglie i numeri delle illegalità ambientali e fa il punto sui risultati che si stanno ottenendo in maniera sempre più sistematica grazie alla Legge sugli ecoreati.
 

Abusivismo edilizio

Il fenomeno dell’abusivismo edilizio continua a dilagare in tutta la Penisola con 17mila nuovi immobili abusivi nel 2016.
 
Secondo il Cresme, tra costruzioni ex novo e ampliamenti significativi, in Italia si arrivano a realizzare più di 20mila case abusive ogni anno. Legambiente fa notare che “una casa abusiva può costare anche la metà di una costruzione in regola, visto che tutta la filiera ha un prezzo ridotto: i materiali acquistati in nero, la manodopera pagata in nero, zero spese alla voce sicurezza del cantiere”.
 
Il fenomeno, quindi, si lega a doppio filo alle cave fuorilegge, alla movimentazione terra e al calcestruzzo e alle imprese dei clan. All’abusivismo edilizio Legambiente ha dedicato una campagna permanente (Abbatti l'abuso) che ha l’obiettivo di liberare il Paese dalle case illegali.
 

Ecoreati: i dati positivi

A due anni dall’entrata in vigore della legge sugli ecoreati, nel complesso diminuiscono gli illeciti ambientali e il fatturato delle attività criminali contro l’ambiente: nel 2016 i reati ambientali accertati delle forze dell’ordine e dalla Capitaneria di porto sono passati da 27.745 del 2015 a 25.889 nel 2016, con una flessione del 7%.
 
Cresce, invece, il numero degli arresti 225 (contro i 188 del 2015), di denunce 28.818 (a fronte delle 24.623 della precedente edizione di Ecomafia) e di sequestri 7.277 (nel 2015 erano stati 7.055), a testimoniare una sempre maggiore efficacia dell’azione investigativa e repressiva.
 
Inoltre, nel 2016 il fatturato delle ecomafie scende a 13 miliardi registrando un - 32% rispetto allo scorso anno, dovuto soprattutto alla riduzione della spesa pubblica per opere infrastrutturali nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso e al lento ridimensionamento del mercato illegale. 
 
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