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Edilizia libera, sui beni vincolati servono autorizzazioni?

Edilizia libera, sui beni vincolati servono autorizzazioni?

Per i lavori su immobili storici ‘liberalizzati’ dal Glossario unico va comunque rispettato il Codice dei beni culturali

Vedi Aggiornamento del 03/03/2025
Edilizia libera, sui beni vincolati servono autorizzazioni?
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 03/03/2025
18/05/2018 - La pubblicazione del Glossario Unico delle opere di edilizia libera ha reso possibile sapere con certezza quali sono gli interventi edilizi che non richiedono titolo abilitativo; questo, però, non significa che sia esclusa a priori la necessità di richiedere un’autorizzazione.
 

Interventi di edilizia libera: niente più autorizzazioni?

Come specificato nello stesso Glossario (DM 2 marzo 2018) le opere “liberalizzate” vanno realizzate comunque nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e di tutte le normative sull’attività edilizia di settore (come le disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio, le norme antisismiche, norme di sicurezza, norme antincendio, norme igienico-sanitarie, norme sull’efficienza energetica, norme di tutela dal rischio idrogeologico).
 
Di conseguenza, nel caso di una ristrutturazione su un bene vincolato ai sensi del Codice dei Beni Culturali (DLgs 42/2004), è necessario intraprendere una procedura differente.  

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Beni vincolati: sempre necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza

Nel caso di lavori di edilizia libera su immobili vincolati come ‘beni culturali’, pur non essendo richiesto alcun titolo abilitativo, è sempre necessaria l’autorizzazione del Soprintendente.
 
Infatti, l’articolo 21 del Codice prescrive che: “l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali é subordinata ad autorizzazione del soprintendente”. Trasgredire alle disposizioni costituisce un illecito penale che può essere punito con l'arresto da 6 mesi ad 1 anno e con un'ammenda.
 
Per poter effettuare lavori su un bene vincolato è necessario presentare una domanda in bollo sottoscritta dal proprietario o dal professionista abilitato (architetto o ingegnere nel caso siano lavori di natura statica) con delega della proprietà.
 
Nel caso di assoluta urgenza, il Codice prevede che possono essere effettuati gli interventi provvisori indispensabili per evitare danni al bene tutelato, purché ne sia data immediata comunicazione alla soprintendenza, inviando tempestivamente i progetti degli interventi definitivi per la necessaria autorizzazione.

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