
Superbonus, detrazione in 10 o 15 anni e Comuni controllori
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NORMATIVA
Superbonus, detrazione in 10 o 15 anni e Comuni controllori
Gli emendamenti al Decreto 39/2024 chiedono di spalmare nel tempo gli oneri per lo Stato e di potenziare le misure per stanare le truffe
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del 30/05/2024

Vedi Aggiornamento del 30/05/2024
30/04/2024 - Superbonus spalmato in 10 o 15 anni e Comuni protagonisti dei controlli sulla regolarità degli interventi Superbonus.
Sono alcuni degli obiettivi formalizzati negli emendamenti al disegno di legge di conversione del DL 39/2024.
Le proposte sono state presentate sia dalla maggioranza sia dall’opposizione.
Una volta fatta la scelta di ripartire la detrazione Superbonus in 10 anni, l’opzione, da esercitare nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta 2024, sarebbe irrevocabile.
Se gli emendamenti fossero confermati, si darebbe continuità all’analoga misura introdotta limitatamente alle spese sostenute nel 2022. Misura che, lo ricordiamo, aveva destato delle perplessità in merito alla minore remuneratività dei crediti a seguito della ripartizione in 10 anni.
C’è poi una proposta che ipotizza un allungamento maggiore del tempo per la fruizione del Superbonus: da un minimo di 10 a un massimo di 15 anni.
Dal Movimento 5 Stelle arriva infine la proposta di salvare le quote dei crediti Superbonus non utilizzate nell'anno a causa dell'incapienza totale o parziale del beneficiario. L’idea è sempre quella di fruirne negli anni successivi, fino a un massimo di 15 anni.
Un emendamento della Lega prevede che i Comuni predispongano un piano straordinario di controlli sulla corrispondenza tra titoli abilitativi presentati e realizzazione degli interventi programmati.
La partecipazione dei Comuni alle attività di controllo verrebbe incentivata riconoscendo agli Enti locali il 50% delle maggiori somme incassate a titolo definitivo nonché delle sanzioni applicate.
Le modalità con cui svolgere i controlli e gestire le risorse recuperate per mezzo degli accertamenti dovrebbero essere definite con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Al momento l’emendamento prevede solo che i Comuni inviino comunicazioni all’Agenzia delle Entrate e all’Enea secondo i diversi profili di competenza.
Anche se l’emendamento è solo una proposta, non si può fare a meno di notare che la realizzazione di tali controlli presuppone la presenza di una struttura di cui molti Comuni non dispongono.
Sono alcuni degli obiettivi formalizzati negli emendamenti al disegno di legge di conversione del DL 39/2024.
Le proposte sono state presentate sia dalla maggioranza sia dall’opposizione.
Detrazione Superbonus in 10 o 15 anni
Alcuni emendamenti propongono di ripartire in 10 anni la detrazione per le spese Superbonus effettuate a partire dal 1° gennaio 2023. Secondo gli emendamenti presentati, l’allungamento della durata della detrazione (dagli attuali 4 anni fino a 10 anni) non sarebbe obbligatorio, ma rappresenterebbe una scelta del beneficiario del Superbonus.Una volta fatta la scelta di ripartire la detrazione Superbonus in 10 anni, l’opzione, da esercitare nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta 2024, sarebbe irrevocabile.
Se gli emendamenti fossero confermati, si darebbe continuità all’analoga misura introdotta limitatamente alle spese sostenute nel 2022. Misura che, lo ricordiamo, aveva destato delle perplessità in merito alla minore remuneratività dei crediti a seguito della ripartizione in 10 anni.
C’è poi una proposta che ipotizza un allungamento maggiore del tempo per la fruizione del Superbonus: da un minimo di 10 a un massimo di 15 anni.
Dal Movimento 5 Stelle arriva infine la proposta di salvare le quote dei crediti Superbonus non utilizzate nell'anno a causa dell'incapienza totale o parziale del beneficiario. L’idea è sempre quella di fruirne negli anni successivi, fino a un massimo di 15 anni.
Comuni per i controlli della regolarità dei lavori Superbonus e bonus edilizi
Un’altra proposta per limitare il peso dei bonus edilizi sui conti pubblici punta a rafforzare il sistema di controlli sulla regolarità degli interventi agevolati con Superbonus, bonus facciate e bonus barriere architettoniche.Un emendamento della Lega prevede che i Comuni predispongano un piano straordinario di controlli sulla corrispondenza tra titoli abilitativi presentati e realizzazione degli interventi programmati.
La partecipazione dei Comuni alle attività di controllo verrebbe incentivata riconoscendo agli Enti locali il 50% delle maggiori somme incassate a titolo definitivo nonché delle sanzioni applicate.
Le modalità con cui svolgere i controlli e gestire le risorse recuperate per mezzo degli accertamenti dovrebbero essere definite con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Al momento l’emendamento prevede solo che i Comuni inviino comunicazioni all’Agenzia delle Entrate e all’Enea secondo i diversi profili di competenza.
Anche se l’emendamento è solo una proposta, non si può fare a meno di notare che la realizzazione di tali controlli presuppone la presenza di una struttura di cui molti Comuni non dispongono.
Norme correlate
Decreto Legge 29/03/2024 n.39
Misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119 e 119-ter del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, altre misure urgenti in materia fiscale e connesse a eventi eccezionali, nonche' relative all'amministrazione finanziaria (Decreto Superbonus)
Approfondimenti
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