
Decreto Rinnovabili: via libera del Consiglio dei Ministri
Salta il tetto degli 8.000 MW per il fotovoltaico; rimodulazione degli incentivi in Conto Energia da giugno
03/03/2011 - Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legislativo per il recepimento della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione delle rinnovabili, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.
Il decreto - spiega una nota di Palazzo Chigi - prevede la definizione di un nuovo sistema di incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio dal 1° gennaio 2013, differenziato per gli impianti di taglia minore e maggiore, in modo da dare certezza ai piccoli investitori e stimolare i più grandi a soluzioni più efficienti.
Per quanto riguarda, in particolare, il fotovoltaico, il decreto prevede che si procederà ad una ridefinizione di criteri, parametri e quote a decorrere dal 1° giugno, per assicurare la sostenibilità dei costi di incentivazione, scoraggiare le iniziative meramente speculative e garantire al settore una prospettiva di sviluppo di lungo periodo.
È stato dunque eliminato il tetto degli 8.000 MW per il fotovoltaico, oltre i quali sarebbere sospesa l’erogazione di incentivi, tetto ipotizzato nei giorni scorsi e contro il quale si sono scatenate le proteste di associazioni ambientaliste e operatori del settore (leggi tutto).
IL GOVERNO
“Con questo decreto - ha commentato il Ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani-, il Governo intende dare impulso alla filiera produttiva dell’energia da fonti rinnovabili contrastando le speculazioni finanziarie che gravano inutilmente sulle bollette degli italiani”. “Nessun taglio, nessun tetto, nessuno stop allo sviluppo del settore produttivo è stato mai previsto - ha aggiunto il Ministro - quanto piuttosto il potenziamento e la razionalizzazione del sistema per incrementare l’efficienza e l’utilizzo di questo tipo di energia, diminuendo gli oneri indiretti legati al processo di realizzazione degli impianti da essa alimentati (dall’autorizzazione, alla connessione, all’esercizio) e soprattutto eliminando l’effetto delle speculazioni finanziarie che hanno approfittato del settore. Si apre dunque una nuova stagione per l’energia pulita”.
Il decreto - ha detto il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo - “punta a dare stabilità e ‘moralità a un settore chiave per l’energia del futuro. Non è stato fissato alcun tetto, a 8000 mila megawatt, per le istallazioni di solare, che avrebbe rischiato di bloccare lo sviluppo del comparto, e al contempo si è adottata una strategia per contenere i costi sulla bolletta energetica e per intensificare i controlli contro le truffe e le frodi”.
I COMMENTI
Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) esprime - con una nota - un giudizio positivo sul ripensamento del Governo sui “tagli indiscriminati al settore delle rinnovabili” e attende di conoscere le nuove regole “per un settore fondamentale per il nostro Paese, sia per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, sia per lo sviluppo economico che coinvolge un comparto importante come quello della progettazione e delle costruzioni”.
Secondo Edoardo Zanchini, responsabile energia e infrastrutture di Legambiente, il decreto “avrà effetti gravi e dannosi sulle rinnovabili in Italia, visibili già nel 2011” e “neanche la mobilitazione di questi giorni di cittadini e aziende, associazioni ambientaliste e di settore, parlamentari di entrambi gli schieramenti, è riuscita a fermarne l’approvazione”. “Per il fotovoltaico, imprenditori e cittadini sono lasciati nella più totale incertezza - ha aggiunto Zanchini. Solo chi ha già i cantieri aperti e finirà entro maggio avrà sicurezza sugli incentivi. Da giugno entrerà in vigore un nuovo sistema con tariffe più basse ma anche un ‘limite annuale alle installazioni’ che non darà garanzie a chi vuole investire”.
Per i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, “il Governo ha deciso scientemente di mettere i bastoni tra le ruote al settore innovativo delle rinnovabili che vale oltre 10 miliardi di euro di fatturato”. “Il ministro Romani, per il quale evidentemente il core business del suo ministero è il sistema radiotelevisivo - hanno affermato -, alla prova di intervenire sulla politica energetica che deve traghettare l’Italia al 2020 combina un grande pasticcio: il decreto nella sua versione definitiva è di gran lunga peggiore di quello che aveva iniziato il suo percorso a dicembre”.
“L’effetto immediato sarà una ‘corsa all’allaccio’. È il commento di Giuseppe Bratta della Geatecno, azienda pugliese leader nel settore fotovoltaico. Gli incentivi per i nuovi impianti fotovoltaici per il triennio 2011/2013, approvati lo scorso agosto e in vigore da gennaio 2011, sono confermati di fatto fino al 31 maggio. Ciò comporterà una vera e propria corsa per cercare di beneficiare degli incentivi finora approvati, ma nessuna pianificazione aziendale potrà essere messa in cantiere da questo momento in poi”.