
Edilizia libera, semplificazioni in Friuli
NORMATIVA
Edilizia libera, semplificazioni in Friuli
La finanziaria regionale inserisce una serie di interventi tra le attività soggette solo a comunicazione
Vedi Aggiornamento
del 27/01/2015
01/02/2012 - Il Friuli semplifica una serie di interventi edilizi. La Finanziaria 2012 modifica la LR 19/2009, Codice Regionale dell’edilizia contenente anche le norme sul Piano Casa, spostando alcune tipologie di lavori tra le attività di edilizia libera.
Secondo quanto si apprende, rientrano nelle semplificazioni sei grandi gruppi di lavori. Spiccano in primo luogo il cambio di destinazione d’uso degli immobili senza esecuzione di opere edilizie e le opere di scavo e reinterro per la manutenzione di condotte sotterranee lungo la viabilità esistente.
La semplificazione vale anche per il raccordo degli utenti alle reti dei servizi esistenti, come gas, energia elettrica, telecomunicazioni, acquedotto e fognatura, comprese le opere di scavo, posa delle condutture e reinterro.
Basterà la comunicazione anche per la realizzazione di tettoie o pavimentazione di aree pertinenziali degli edifici, anche da destinare a parcheggio, che comportino un’occupazione complessiva massima di 20 metri quadrati di superficie coperta o di superficie utile per unità immobiliare.
Iter semplificato anche per la realizzazione di pertinenze nei limiti del 10% del volume utile degli edifici a destinazione residenziale o del 5% degli immobili a uso diverso. Ad ogni modo, l’incremento volumetrico non può superare i 100 metri cubi.
Rientrano tra le attività di edilizia libera gli interventi per il risparmio energetico degli edifici che comportano lievi modifiche volumetriche e la realizzazione di volumi tecnici, destinati all’installazione di impianti tecnologici, che non alterino la sagoma dell’edificio.
L’inizio dei lavori deve essere comunicato al Comune e accompagnato da una relazione tecnica asseverata cui eventualmente può aggiungersi un elaborato grafico. Il Comune non può richiedere altri documenti a meno che non siano espressamente previsti dalle norme vigenti in materia.
Secondo quanto si apprende, rientrano nelle semplificazioni sei grandi gruppi di lavori. Spiccano in primo luogo il cambio di destinazione d’uso degli immobili senza esecuzione di opere edilizie e le opere di scavo e reinterro per la manutenzione di condotte sotterranee lungo la viabilità esistente.
La semplificazione vale anche per il raccordo degli utenti alle reti dei servizi esistenti, come gas, energia elettrica, telecomunicazioni, acquedotto e fognatura, comprese le opere di scavo, posa delle condutture e reinterro.
Basterà la comunicazione anche per la realizzazione di tettoie o pavimentazione di aree pertinenziali degli edifici, anche da destinare a parcheggio, che comportino un’occupazione complessiva massima di 20 metri quadrati di superficie coperta o di superficie utile per unità immobiliare.
Iter semplificato anche per la realizzazione di pertinenze nei limiti del 10% del volume utile degli edifici a destinazione residenziale o del 5% degli immobili a uso diverso. Ad ogni modo, l’incremento volumetrico non può superare i 100 metri cubi.
Rientrano tra le attività di edilizia libera gli interventi per il risparmio energetico degli edifici che comportano lievi modifiche volumetriche e la realizzazione di volumi tecnici, destinati all’installazione di impianti tecnologici, che non alterino la sagoma dell’edificio.
L’inizio dei lavori deve essere comunicato al Comune e accompagnato da una relazione tecnica asseverata cui eventualmente può aggiungersi un elaborato grafico. Il Comune non può richiedere altri documenti a meno che non siano espressamente previsti dalle norme vigenti in materia.