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Professioni: 180 emendamenti al decreto Liberalizzazioni

Professioni: 180 emendamenti al decreto Liberalizzazioni

I senatori chiedono di mantenere le tariffe professionali o di ridimensionare le norme che ne prevedono l’abrogazione

Vedi Aggiornamento del 19/03/2012
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 19/03/2012
15/02/2012 - Prosegue in Commissione Industria del Senato l’iter di conversione in legge del DL 1/2012 per le liberalizzazioni.
 
Uno dei fronti più caldi è quello che interessa i professionisti: l’articolo 9 del decreto-legge, ricordiamo, prevede l’abrogazione delle tariffe professionali, l’obbligo di pattuizione del compenso e la possibilità di svolgere il tirocinio durante gli studi (leggi tutto).
 
Sui 180 emendamenti relativi all’articolo 9 presentati, 6 chiedono di sopprimerlo tout court, come ha già fatto la Commissione Giustizia del Senato nel suo parere (leggi tutto); altri propongono di cancellare solo la norma che abroga le tariffe professionali, lasciare invariato il comma concernente il tirocinio e modificare quello sulla pattuizione del compenso al momento del conferimento dell’incarico, mantenendo il riferimento alle tariffe.
 
Numerosi emendamenti chiedono di cancellare soltanto il comma che abroga le tariffe, altri propongono un’applicazione facoltativa nel rapporto professionale o un periodo transitorio in cui possano ancora trovare applicazione, che può essere di 60 giorni dall’entrata in vigore della legge oppure fino all’emanazione del DM della Giustizia che fisserà i parametri per la determinazione del compenso nelle liquidazioni giudiziali.
 
Anche il comma 2 - che disciplina l’emanazione del DM con i parametri - sembra avere molti nemici. Alle richieste di soppressione si affiancano numerose proposte di modifica: ad esempio, al posto dei parametri, si propone di far riferimento al contratto individuale stipulato dal professionista o a contratti di categoria stipulati dalle organizzazioni più rappresentative e dagli Ordini professionali; viene proposto di coinvolgere i Consigli nazionali e le Casse di previdenza nella fissazione dei parametri, che sarebbero la base anche per oneri e contribuzioni.
 
E ancora, molte proposte emendative chiedono di assoggettare ai parametri anche le prestazioni relative alla progettazione di opere pubbliche.
 
Non va giù la norma che prevede la nullità della clausola relativa alla determinazione del compenso nei contratti tra professionisti e consumatori o microimprese che fanno riferimento ai parametri: numerose, anche in questo caso, le richieste di soppressione. C’è chi invece chiede che il DM con i parametri venga emanato entro il 30 giugno 2012 e che, in caso di mancata emananzione, si utilizzino le precedenti tariffe ridotte del 15%.
 
Per arginare questa valanga di proposte emendative, il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha chiesto alla Commissione Industria di valutarne in maniera rigorosissima l'ammissibilità, al fine di evitare sconfinamenti verso temi aggiuntivi ed estranei. Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ha chiesto ai partiti di limitarsi ad un gruppo ristretto di modifiche, altrimenti il Governo sarà costretto a ricorrere al voto di fiducia.
 
 
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