29/05/2020 - Lo scopo principale di una casa dovrebbe essere quello di offrire un riparo confortevole che garantisca un senso di benessere psico-fisico a chi lo abita. Il
comfort abitativo si realizza quando si raggiunge il
benessere igrotermico, acustico e visivo.
Nello specifico il benessere igrotermico è il raggiungimento di un
microclima domestico in cui il soggetto non sente né caldo e né freddo, ovvero quella “condizione mentale di soddisfazione nei confronti dell’ambiente termico” (UNI ISO EN 7730).
Un corretto grado di umidità relativa (UR) garantisce adeguati livelli di benessere igrotermico invernale ed estivo; contiene gli effetti dell’umidità di condensazione ed evita la formazione di muffe, che è tra le principali cause dell’inquinamento indoor.
La ventilazione è finalizzata a controllare il grado di umidità relativa oltre che ad assicurare le condizioni di benessere respiratorio olfattivo ed un adeguato ricambio d’aria.

Foto: ©IRSAP
VMC, come si realizza la ventilazione
Nell’edilizia residenziale la ventilazione può essere naturale o meccanica.
La
ventilazione naturale si realizza attraverso:
-
l’aerazione, cioè il ricambio d’aria tramite l’apertura dei serramenti (porte e finestre);
-
le infiltrazioni, cioè la perdita di aria. Esse provengono per esempio dalle giunzioni pavimento - parete, dai fori sulle pareti per il passaggio degli impianti e delle tubazioni, dalle fessure in corrispondenza dei solai o dagli spifferi dovuti alla scarsa tenuta delle finestre.
Va detto che le infiltrazioni se da una parte contribuiscono alla ventilazione, dall’altra parte provocano la perdita di calore determinando alti consumi per il riscaldamento; caso tipico delle costruzioni datate.
Le recenti costruzioni sono praticamente ermetiche, annullando quasi del tutto le infiltrazioni, quindi hanno un buon isolamento termico ma spesso presentano una ventilazione naturale insufficiente. Quando questo avviene, ossia la ventilazione naturale non è sufficiente a tenere sotto controllo il grado di UR si deve necessariamente ricorrere all’ausilio della ventilazione meccanica.
La
Ventilazione Meccanica Controllata appartiene ai sistemi di
trattamento dell’aria ed è un impianto che permette di avere sempre un corretto ricambio dell'aria negli ambienti.
La
VMC garantisce valori ottimali di immissione ed estrazione dell’aria, grazie alla possibilità di autoregolazione in base alle condizioni dell’ambiente, come l’aumento e/o la diminuzione di umidità, la presenza o meno delle persone,
Un tale controllo garantisce il miglioramento del comfort interno; tutela la saluta umana così come quella della propria casa; consente di ottimizzare i consumi energetici.

Foto: ©IN.CO.VAR
VMC, tipologie di flusso nella ventilazione meccanica controllata
La VMC può essere a flusso semplice o a flusso doppio.
Nella
VMC a flusso semplice:
L’immissione di aria esterna avviene mediante
bocchette, disposte sulle pareti esterne o sui serramenti delle stanze principali, come soggiorno e camere da letto, che sono autoregolabili (munite di dispositivi di autoregolazione della portata dell’aria) e/o igroregolabili (munite di dispositivi sensibili all’umidità relativa dell’ambiente).
L
’estrazione dell’aria viziata avviene meccanicamente per mezzo di
un’unità di estrazione - un elettroventilatore - a cui sono collegati
dei condotti rigidi e/o flessibili che terminano con
griglie di estrazione collocate nei locali dove si produce maggiore vapore, come cucina, bagno e lavanderia.
L’aria estratta viene espulsa all’esterno
Nella
VMC a flusso doppio:
L’immissione di aria esterna avviene tramite
prese d’aria con filtro posizionate in facciata.
Sia
l’estrazione dell’aria viziata e sia
l’immissione dell’aria di rinnovo avvengono meccanicamente per mezzo di
un’unità centrale di estrazione/immissione.
Nella VMC a flusso doppio vi è inoltre un sistema di regolazione che permette di
trattare l’aria di rinnovo. Essa può essere filtrata, raffreddata o riscaldata, umidificata o deumidificata, prima di essere immessa nell’ambiente.
L’immissione e l’estrazione avvengono attraverso terminali: le bocchette.
Le bocchette di estrazione sono collocate in cucina, nei servizi igienici e in lavanderia.
Le bocchette di immissione nelle stanze principali come soggiorno e camere da letto.
L’aria viene espulsa all’esterno.
Infine, con la VMC a doppio flusso è possibile effettuare il recupero energetico dell’aria di espulsione attraverso il
recuperatore di calore, che immette il calore recuperato dalle stanze più calde in quelle più fredde, con ovvi risparmi dal punto di vista energetico. All’interno dei recuperatori i flussi d’aria in uscita ed in entrata si incrociano (senza mescolarsi), in modo che il flusso d’aria calda si raffredda mentre l’altro si riscalda

Foto: ©Rossato Group
VMC, i componenti di un impianto di ventilazione forzata
L’istallazione della VMC prevede la realizzazione delle forometrie, il posizionamento delle canalizzazioni, l’installazione dell’unità centrale e delle bocchette di immissione e/o estrazione. Generalmente l’impianto viene nascosto da un
controsofitto, che oltre all’aspetto estetico assolve a funzioni tecniche. È importante realizzare
botole di ispezione sia per la macchina che per i condotti.
La VMC è realizzabile sia nelle
nuove costruzioni ma anche nell’ambito di una ristrutturazione. In quest’ultimo caso il problema che si pone è quello relativo alle
altezze. Esistono sul mercato modelli sia di
unità centrale di ridotte dimensioni, sia di
condutture con sezione ovale per ridurre il diametro.
Tutto l’impianto generalmente corre in corrispondenza del corridoio, dove
l’altezza utile può essere ridotta a 240 cm e in alcuni casi perfino a 220 cm. Mentre, nelle stanze arrivano solo le bocchette e i diffusori.
Questi componenti,
bocchette e diffusori, sono la parte visibile e dunque con maggiore valenza estetica dell’impianto di VMC.
Le bocchette possono essere in acciaio o in alluminio; rettangolari o quadrate; con alette orizzontali o verticali; con alette fisse o orientabili (permettono di graduare l’estensione, l’altezza e l’ampiezza della corrente di aria). I diffusori possono essere circolari o quadrati a quattro vie, multidirezionali, a moduli regolabili, lineari a feritoia.