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Scuole, ecco i bandi per 5,2 miliardi di euro

Scuole, ecco i bandi per 5,2 miliardi di euro

Dal PNRR investimenti per asili nido, scuole dell’infanzia, mense, palestre, nuove scuole e ristrutturazione di istituti esistenti. In arrivo il concorso di progettazione

Vedi Aggiornamento del 07/03/2025
Scuole, ecco i bandi per 5,2 miliardi di euro
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 07/03/2025
30/11/2021 - Sono pronti i bandi del Ministero dell’Istruzione per la realizzazione di asili nido e scuole dell’infanzia, mense, palestre e scuole innovative e per la ristrutturazione e messa in sicurezza di istituti esistenti, per complessivi 5,2 miliardi di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
 
Questa corposa tranche di 5.210 milioni di euro fa parte dello stanziamento del PNRR destinato a scuola e università che ammonta complessivamente a 17,59 miliardi di euro (12,1 miliardi per le infrastrutture e 5,46 miliardi per le competenze).
 
I Ministri dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, delle Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e del Sud e Coesione territoriale, Mara Carfagna, che hanno presentato oggi gli avvisi pubblici, hanno illustrato i dettagli.
 

 
Scuole, ecco i bandi per 5,2 miliardi di euro

Gli investimenti per l’edilizia scolastica sono così suddivisi:
 
3 miliardi di euro per gli asili e le scuole dell’infanzia, suddivisi in 2,4 miliardi per gli asili nido (il 55,29% andrà al Mezzogiorno) e 600 milioni per le scuole dell’infanzia (il 40% al Mezzogiorno). Si tratta della seconda tranche di uno stanziamento complessivo di 4,6 miliardi previsti nel PNRR per questo capitolo, grazie ai quali si realizzeranno complessivamente 1.800 interventi di edilizia scolastica e saranno creati 264.480 nuovi posti per accogliere bambine e bambini. Il Ministro Bianchi ha aggiunto che il PNRR stanzia 900 milioni di euro per la gestione di asili e scuole e che tali stanziamenti saranno stabilizzati dal 2027 in poi;

400 milioni di euro per le mense (il 57,68% delle risorse andrà al Mezzogiorno), ricompresi nel piano da 960 milioni di euro per l’estensione del tempo pieno, che prevede la costruzione o il rinnovo degli spazi adibiti a mensa per almeno 1000 strutture;

300 milioni di euro per le palestre (il 54,29% delle risorse andrà al Mezzogiorno), per aumentare l’offerta di attività sportive attraverso la costruzione di 400 palestre o la riqualificazione di quelle esistenti, per un totale di 230.400 metri quadrati da realizzare o riqualificare;

800 milioni di euro per nuove scuole, per la sostituzione di edifici scolastici e per lavori di riqualificazione energetica (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno); si comincerà con 195 nuove scuole-modello che diventeranno riferimento per le altre. Si tratterà di scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale, altamente sostenibili e con il massimo dell’efficienza energetica, inclusive e in grado di garantire una didattica basata su metodologie innovative e su una piena fruibilità degli ambienti didattici. Una volta individuate le aree per la costruzione delle scuole, il Ministero dell’Istruzione bandirà un concorso di progettazione;
 
- 710 milioni di euro per la messa in sicurezza e la riqualificazione (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno). Bianchi ha sottolineato che si tratta di una quota di un plafond più ampio che ammonta a 3,9 miliardi di euro e ha ricordato che, per queste finalità, sono stati assegnati già 3 miliardi di euro da febbraio ad oggi, tra cui i 500 milioni di euro già assegnati agli enti locali per nuova costruzione, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di edifici scolastici. Le Regioni individueranno gli Enti da ammettere a finanziamento sulla base delle programmazioni regionali.

I  bandi saranno pubblicato su un nuovo sito (pnrr.istruzione.it) attraverso il quale - ha spiegato il Ministero - Istituzioni, scuole, cittadini ed Enti locali potranno accedere alle informazioni generali sul PNRR Istruzione, ai dati relativi ai finanziamenti (anche in versione open data), ai singoli bandi, ai servizi disponibili per chi dovrà effettuare le opere. 
 
 

Scuole, le dichiarazioni dei Ministri

“Il PNRR è un’azione di sistema che affronta i nodi del Paese. Con gli investimenti nell’istruzione ridurremo l’attuale divario tra Nord e Sud nei servizi educativi, in particolare nello 0-6. Garantire un maggiore accesso agli asili nido e alle scuole dell’infanzia significa anche affrontare il tema della denatalità e dare un sostegno concreto all’occupazione femminile. Con queste risorse avviamo, poi, il processo di innovazione della scuola sia sotto il profilo delle infrastrutture che della didattica” - ha dichiarato il Ministro Bianchi.

“Il Pnrr rende possibile un investimento storico per portare finalmente la copertura di asili nido e servizi educativi per l’infanzia al livello degli altri paesi dell’Unione Europea - ha aggiunto la Ministra Bonetti -. Assicurare il diritto all’educazione vuol dire tutelare sin dall’infanzia quelle pari opportunità che a tutte le bambine e i bambini vanno assicurate per la loro crescita di cittadine e cittadini già oggi. Il Governo lo fa con una visione integrata, quella del Family Act, che è riforma di accompagnamento del Pnrr e che investe al tempo stesso in servizi educativi, nel lavoro femminile e nell’empowerment delle nuove generazioni: è da questa alleanza tra generi e generazioni che il Paese può crescere e ripartire”.

“La scuola è il primo, grande banco di prova con cui ci siamo cimentati nell’azione di recupero dei divari tra Nord e Sud - ha dichiarato la Ministra Carfagna - e sono pienamente soddisfatta del risultato ottenuto. Il lavoro di squadra col collega Patrizio Bianchi ha prodotto uno schema di bandi che vincola alle regioni del Mezzogiorno, nei diversi capitoli, quote dal 40 al 57,68%. Abbiamo introdotto anche una specifica clausola di salvaguardia: se qualche Regione meridionale non riuscirà ad assorbire tutte le cifre disponibili, il residuo sarà comunque redistribuito al Sud. L’abbattimento del ‘muro invisibile’ che divide i cittadini del Sud da quelli del Nord, fin dall’età scolastica, non è più la richiesta inascoltata di una periferia del Paese ma una ‘missione nazionale’ in cui tutti sono impegnati”.
 
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