
Riforma delle professioni, via libera del Consiglio dei Ministri
L’obbligo di stipulare una polizza assicurativa è stato prorogato di un anno, dal 13 agosto 2012 al 13 agosto 2013
03/08/2012 - Via libera del Consiglio dei Ministri di oggi al DPR di riforma delle professioni.
Il decreto è stato sottoposto, nelle scorse settimane, all’esame delle categorie professionali, del Consiglio di Stato e del Parlamento, che hanno rilevato moltissimi punti critici, a seguito dei quali il Governo ha ampiamente modificato il testo.
La prima novità è la proroga di un anno dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale, che quindi non scatterà più il 13 agosto 2012 ma il 13 agosto 2013. La richiesta di avere un anno di tempo in più era stata avanzata dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri che ha diffuso un Vademecum con le prime indicazioni per stipula la delle polizze assicurative professionali (leggi tutto).
Il Decreto ridisegna la disciplina del tirocinio professionale, che resta obbligatorio solo per le professioni per le quali già lo era (e non per tutte, come ipotizzato nel testo iniziale) e può durare al massimo 18 mesi. Potrà essere svolto presso enti pubblici e, per i primi sei mesi, in concomitanza con l’ultimo anno di Università. È stata eliminata l’incompatibilità dei tirocinio con l’impiego pubblico; potrà quindi essere svolto contemporaneamente ad un impiego pubblico e privato, con madalità e orari idonei. Quanto ai corsi di formazione, non saranno obbligatori ma facoltativi e alternativi al tirocinio.
È stato dunque ascoltato il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, che aveva definito il tirocinio e i corsi obbligatori “una vessazione in termini di tempi e costi”.
La formazione continua è obbligatoria e i corsi potranno essere erogati non solo da Ordini e Collegi (come previsto nella prima bozza) ma anche da altri soggetti e associazioni, previa autorizzazione dei Consigli Nazionali e parere vincolante del Ministero della Giustizia.
Il Regolamento riordina la funzione disciplinare, affidandola ai Consigli di disciplina. I componenti del Consiglio di disciplina non possono far parte del Consiglio dell’Ordine o del Collegio, sono nominati dal Presidente del Tribunale che sceglie da una rosa di nomi proposti dal Consiglio dell’Ordine sulla base di criteri che saranno definiti entro 90 giorni da apposito regolamento.
Resta confermata la possibilità di fare pubblicità informativa con ogni mezzo e anche sui compensi. Resta inascoltato il Cnappc che giudicava “inimmaginabile che si possa fare pubblicità sul prezzo della prestazione professionale prima ancora che il potenziale cliente descriva i suoi bisogni”.
È stata modificata la definizione di “professione regolamentata”, giudicata troppo ampia dagli Ordini, restringendola ai soli iscritti agli Albi professionali, ed è stata ribadita l’obbligatorietà dell’Esame di Stato, aggiungendo il richiamo all’articolo 33 della Costituzione.
Quanto agli altri due pilastri della riforma, il Regolamento sui compensi professionali e il Decreto sulle Società tra Professionisti, ricordiamo che il primo è in via di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (leggi tutto), mentre il secondo è per il momento in stand by e la sua emanazione potrebbe essere rinviata a settembre.
I COMMENTI
Soddisfatto il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che afferma: “Il Dpr approvato dal Consiglio dei Ministri - se confermato - dà attuazione ad una Riforma sostanzialmente utile, che adegua finalmente le nuove regole professionali a quelle europee, confermando la peculiarità del ruolo delle professioni nella società italiana, nei confronti dei cittadini. È attenta, per il tramite del tirocinio e della formazione permanente, ad un innalzamento degli standard professionali: questo si traduce - per quanto riguarda gli architetti italiani - in maggiori livelli di sicurezza dei cittadini e dell’habitat”.
“Un risultato che ci trova soddisfatti. Abbiamo lavorato con grande sollecitudine per raggiungere questo risultato. Quasi tutte le nostre istanze sono state recepite, anche se il confronto è stato estremamente articolato e complesso. Riteniamo, soprattutto, molto importante lo slittamento di un anno dell'entrata in vigore dell'obbligatorietà della polizza assicurativa per i professionisti. Tempo prezioso, utile ad organizzarci al meglio sia per determinare le migliori garanzie da parte delle compagnie sia per valutare in modo approfondito le specifiche convenzioni”. Sono le parole con le quali Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), interviene in merito alle novità dl Dpr professioni. “Accogliamo con grande favore anche quanto deciso in merito alla non obbligatorietà dei tirocini formativi, come anche di aver reso facoltativo il corso di 200 ore con il relativo esame finale. Un appesantimento, a nostro avviso, anche di costi per i giovani professionisti, in considerazione della necessità di sostenere comunque l'esame di Stato”. E gli ingegneri volgono lo sguardo già oltre e parlano di impegni futuri “ora è il momento - conclude Zambrano - di iniziare a lavorare sui contenuti dei regolamenti”.
“Tutte le osservazioni a suo tempo avanzate dai Consigli Nazionali e con essi, ovviamente, dal Consiglio Nazionale Geologi, sono state del tutto accolte”. Vittorio D’Oriano, Vice Presidente del Consiglio Nazionale Geologi è intervenuto così sulla riforma delle professioni facendolo a fari quasi spenti per evidenziare che “il Consiglio Nazionale Geologi esprime una moderata soddisfazione per l’importantissimo risultato raggiunto - ha continuato D’Oriano - anche se non può fare a meno di rilevare che se il Ministero di Grazia e Giustizia non si fosse limitato alle parole e agli impegni solo proclamati ma avesse perseguito concretamente la strada della concertazione si sarebbe potuta evitare la brutta figura di qualche settimana fa, la bozza attuale sarebbe ancora più accettabile e più definita soprattutto per quanto attiene la formazione dei Consigli di Disciplina di grado nazionale e, in ultimo, si sarebbe guadagnata qualche settimana”.