
Riforma professioni, alla Camera i dubbi del Cup sul Regolamento
PROFESSIONE
Riforma professioni, alla Camera i dubbi del Cup sul Regolamento
Ancora perplessità su assicurazione, tirocinio, formazione continua, procedimento disciplinare
Vedi Aggiornamento
del 16/11/2012
20/07/2012 - Il Comitato Unitario delle Professioni (CUP) ribadisce tutte le sue perplessità sulla bozza di Regolamento per la riforma degli ordinamenti professionali.
Questa volta l’occasione è l’audizione in Commissione Giustizia della Camera, che segue di pochi giorni l’incontro della scorsa settimana con il Ministro della Giustizia, Paola Severino (leggi tutto).
I punti critici sono quelli già segnalati al Guardasigilli:
- la definizione di professione regolamentata, che nello schema di Regolamento è - secondo il CUP - troppo ampia perché estesa alla professioni che non richiedono l’iscrizione ad Albi e Collegi;
- l’assicurazione di responsabilità civile per i professionisti. Lo schema consente ai singoli professionisti di di stipularla direttamente con le Compagnie di assicurazione; secondo il CUP ciò contrasta con la legge delega, secondo cui il professionista è tenuto a stipulare le polizze negoziate dai Consigli Nazionali e dagli Enti previdenziali dei professionisti;
- il tirocinio: il CUP non concorda con la norma che sancisce l’incompatibilità del tirocinio con il lavoro pubblico e non con quello privato;
- sulla formazione continua, il Regolamento introduce una serie di norme non previste dalla legge di cui esso è provvedimento attuativo e disciplina materie di competenza regionale;
- il procedimento disciplinare immaginato dal Regolamento è, secondo il CUP, in contrasto con la legge primaria, la quale afferma che la carica di membro del Consiglio di disciplina è incompatibile con quella di consigliere dell’Ordine nazionale o territoriale; invece il Regolamento prevede che i Consigli di disciplina siano composti dai consiglieri degli Ordini territoriali viciniori.
Dopo i rilievi degli Ordini professionali rappresentati dal CUP e il parere molto critico del Consiglio di Stato (leggi tutto), sul Regolamento sta per esprimersi il Parlamento. Il Ministero della Giustizia dovrà quindi emanare il testo definitivo entro il 13 agosto 2012.
Questa volta l’occasione è l’audizione in Commissione Giustizia della Camera, che segue di pochi giorni l’incontro della scorsa settimana con il Ministro della Giustizia, Paola Severino (leggi tutto).
I punti critici sono quelli già segnalati al Guardasigilli:
- la definizione di professione regolamentata, che nello schema di Regolamento è - secondo il CUP - troppo ampia perché estesa alla professioni che non richiedono l’iscrizione ad Albi e Collegi;
- l’assicurazione di responsabilità civile per i professionisti. Lo schema consente ai singoli professionisti di di stipularla direttamente con le Compagnie di assicurazione; secondo il CUP ciò contrasta con la legge delega, secondo cui il professionista è tenuto a stipulare le polizze negoziate dai Consigli Nazionali e dagli Enti previdenziali dei professionisti;
- il tirocinio: il CUP non concorda con la norma che sancisce l’incompatibilità del tirocinio con il lavoro pubblico e non con quello privato;
- sulla formazione continua, il Regolamento introduce una serie di norme non previste dalla legge di cui esso è provvedimento attuativo e disciplina materie di competenza regionale;
- il procedimento disciplinare immaginato dal Regolamento è, secondo il CUP, in contrasto con la legge primaria, la quale afferma che la carica di membro del Consiglio di disciplina è incompatibile con quella di consigliere dell’Ordine nazionale o territoriale; invece il Regolamento prevede che i Consigli di disciplina siano composti dai consiglieri degli Ordini territoriali viciniori.
Dopo i rilievi degli Ordini professionali rappresentati dal CUP e il parere molto critico del Consiglio di Stato (leggi tutto), sul Regolamento sta per esprimersi il Parlamento. Il Ministero della Giustizia dovrà quindi emanare il testo definitivo entro il 13 agosto 2012.